2013
Sette partite tormentate, dove è finita la vera Sampdoria?
Sette partite senza vittoria per la Sampdoria. Non sono le sette sconfitte consecutive rimediate da Ciro Ferrara però sono la cartina tornasole di un momento non felice dalle parti di Corte Lambruschini. Dopo la vittoria casalinga per 1-0 contro il Parma, sembrava che i blucerchiati avessero portato la barca in porto. 36 punti a meno 11 giornate dalla fine era, agli occhi di tutti, un buon gap salvezza. Poi qualcosa è andato storto. Intanto i risultati e, conseguentemente, la classifica: nelle successive sette partite sono arrivati solo tre punti, frutto di tre pareggi contro Atalanta, Genoa e Bologna; le altre quattro sono tutte sconfitte, di cui addirittura tre sotto le torrette rosse del Ferraris. Tre sconfitte pesanti che hanno messo in luce alcune carenze della squadra dell’ultimo periodo.
Si parte da Romero, non sicuro come suo solito; e lo testimonia la disattenzione sul gol di Von Bergen del Palermo. Veniamo alla difesa: la Samp ha preso due gol molto simili: il secondo timbro di Palacio nello 0-2 contro l’Inter e la rete di Ilicic nell’1-3 contro il Palermo. Chiaramente nel primo caso la Sampdoria giocava in dieci uomini e mancavano pochi minuti al termine della gara. L’attaccante argentino dell’Inter riceve palla sulla corsia di sinistra all’altezza del centrocampo e mette a sedere in sol colpo Palombo, Obiang e Gastaldello dopo una corsa in solitario di cinquanta metri. Dinamica simile nel secondo gol rosanero, con la differenza che Ilicic, partito anche sta volta dal centro del campo, ha messo a sedere cinque blucerchiati in sol boccone: Munari, Obiang, Palombo, Gastadello e Costa non hanno saputo opporsi.
Questo fa si capire che la retroguardia disegnata con tanta cura e precisione da Delio Rossi stia vacillando (8 reti subite nelle ultime tre in casa) ma non solo: si sente anche il calo del centrocampo complice anche l’assenza di una pedina così strategica come Krsticic: in nove match senza il serbo la Samp ha acchiappato un solo pareggio, quello di Bologna; e la mossa fatta domenica di inserire Mustafi per portare a quattro la linea difensiva cercando di dare stabilità a tutta la squadra non ha dato i suoi frutti e non ha evitato il crollo. Per trovare l’ultima volta in cui il Doria incassò un passivo di tre gol in casa senza segnare bisogna andare tanto indietro e guardare alla stagione 2007/2008 quando sulla nostra panchina siedeva Walter Mazzarri: era il 4 maggio 2008, Sampdoria-Roma 0-3 (gol di Panucci, Pizzarro e Cicinho).
Attacco mister X: da quando Icardi ha infilato Mirante con un colpo di testa su assist di Estigarribia tutto si è spento. Nelle sette partite già prese in esame le reti della Sampdoria si contano sulle dita di una mano: quattro in totale, divisi tra Maxi Lopez (su calcio di rigore), Munari, Eder e Sansone. Mancato il supporto realizzativo del centravanti argentino classe 1993, fermo a nove reti, il resto del reparto offensivo non ha saputo incidere, segnare e decidere.
Troppo poco, considerando quanto di buono era stato fatto. La classifica delle ultime sette giornate lo testimonia: i blucerchiati sono penultimi con tre punti; peggio ha fatto solo il Pescara.