2014

Sestu: «Contento di esser qui. Peccato per il gol mancato nel derby…»

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Appena arrivato, ha rischiato di bagnare l’esordio con un gol, proprio come Maxi Lopez. Tuttavia, Alessio Sestu potrebbe rifarsi nelle prossime gare: nel 4-2-3-1 (o anche 4-3-3) di Mihajlovic, l’esterno ex Siena e Chievo può fare bene. Un onesto faticatore, arrivato alla Serie A solo recentemente, che esprime le sue prime sensazioni sull’arrivo alla Samp: «Sto vivendo un sogno, negli ultimi giorni del mercato è venuta fuori questa possibilità e da quel momento non ho avuto altro in testa. E’ il massimo come società, tifosi e piazza». Al derby, ha sfiorato il gol del 2-0: «Non riesco a togliermelo dalla testa: ho tagliato bene, ma per l’ansia di non tirare troppo forte ho fatto cilecca. Sarebbe stato il massimo; per fortuna abbiamo vinto».

PASSATO E MIHA – Al Chievo c’era un ambiente diverso: «Mi trovavo bene, ma è diverso da Genova: più tranquillo e familiare. Non c’è paragone, qui si respira il grande calcio». Mihajlovic ha molta fiducia in lui: «Mi ha fatto piacere: sono l’ultimo arrivato e devo cercare di meritare i miei spazi. Darò tutto per riuscirci, fisicamente e di testa sono pronto». Per altro, Sestu conosceva già il tecnico serbo: «Ho un piccolo segreto che non gli ho ancora svelato: io ero un giovane della Lazio e facevo tutte le domeniche il raccattapalle all’Olimpico – racconta l’esterno a “Il Secolo XIX” – Lui era un mito in quella Lazio, per me passargli i palloni che uscivano era già un onore, figuriamoci ora che mi allena».

RUOLO E GOL – Mihajlovic è un tecnico…: «…preparatissimo e molto carico, ma la cosa che fa davvero la differenza è il carisma, quello che ti trasmette quando parla». Invece, Sestu è un giocatore classico: «Un’ala, ho sempre giocato laterale a sinistra, ma anche a destra. Mi piace saltare l’uomo e andare in velocità; poi cerco di adattarmi, ma sono nato come ala». Qualcuno dice che ha segnato meno di quello che poteva: «Assolutamente sì: in carriera ho fatto pochi gol, ma ho trent’anni, credo di poter migliorare ancora molto». Il suo mito da bambino: «Tanti, è difficile: quando iniziavo a giocare come ruolo mi ispiravo a Sergio Conceicao della Lazio. Era un altro mito, fece due stagioni incredibili».

PASSATO E FUTURO – Una vita tranquilla quella di Sestu: «Ho una compagna da otto anni e una splendida bimba di un anno, Virginia. Appena trovo casa mi raggiungeranno qui: sono la mia vita». Domenica, intanto, arriva il Cagliari al Ferraris. Per lui, sardo di nascita, un incrocio importante: «Io sono sardo, ma nato e cresciuto a Roma, dove i miei sono emigrati per lavoro tanto tempo fa. Tutti i miei parenti però sono in Sardegna e si può dire che per me sarà quasi un derby. Il Cagliari è fortissimo, mi ha impressionato per la potenza di fuoco davanti; se però la Samp è quella del derby, con quella carica e forza del gruppo, non deve aver paura di nessuno – chiude il neo-arrivato in casa blucerchiata – E io farò la mia parte se ci sarà bisogno di me…».

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