Serie A, viceministro Sileri: «Rischio stop campionato? Seguire le regole»
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Serie A, viceministro Sileri: «Rischio stop campionato? Bisogna seguire le regole»

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Il viceministro Sileri si è espresso riguardo alla difficile situazione che sta vivendo il campionato di Serie A e non solo

La questione Coronavirus non smette di tormentare il panorama calcistico. Il viceministro Pierpaolo Sileri, ospite alla trasmissione Tiki Taka, tra i vari argomenti trattati, ha delineato la sua opinione in merito al campionato di Serie A.

MINACCE – «Ho ricevuto diverse minacce anche da vari gruppi di tifosi romanisti. Mi hanno dato dell’infame e del finto tifoso romanista. Non l’avessi mai detta quella frase. La stessa domanda me l’hanno fatta anche sul Napoli ma ho preferito non rispondere. Tiferò Roma e poi magari sceglierò una squadra di Serie C».

RITORNO ALLO STADIO- «Quando avremo il vaccino la situazione tornerà progressivamente verso la normalità. Dobbiamo aspettare ancora qualche mese e dobbiamo aspettare le certificazioni dell’ente regolatorio europeo per i vari vaccini. Una volta avuto l’ok inizierà la distribuzione. È chiaro che le prime dosi andranno riservate per i più fragili e per gli operatori del settore. Poi progressivamente la campagna vaccinale verrà estesa a tutti».

RISCHIO STOP CAMPIONATO – «Questo è il momento peggiore che stiamo vivendo, ma da qui in avanti con il rispetto delle regole e con questo monitoraggio stretto vivremo forse altri cinque-sei mesi di difficoltà ma andremo verso la fine del tunnel».

BOLLA SERIE A – «La vedo molto difficile. Certo, se crei un’oasi dove non c’è uno scambio con l’esterno quei soggetti all’interno della bolla sarebbero ovviamente protetti. Ma credo sia più conveniente aspettare l’esito delle misure che sono state instaurate e che stanno avendo i primi effetti. Ora il passo successivo sarà ridurre la pressione nei nostri ospedali e ovviamente ridurre il numero dei decessi che è ancora molto alto. Queste misure sicuramente porteranno a ulteriori passi avanti e da gennaio e febbraio la strada sarà più in discesa».

TAMPONI LAZIO – «Quando si fa un tampone ci sono diverse variabili e il laboratorio è forse l’ultima di queste. Ma non posso pronunciarmi su questo perché non conosco in pieno i fatti. Sicuramente lo stesso tampone non può essere valutato negativo da una parte e positivo dall’altra. Mentre invece due tamponi diversi possono risultare uno negativo e uno positivo sullo stesso soggetto ma molto può dipendere anche da colui che fa il tampone. Tuttavia, oggi tutti coloro che fanno i tamponi sono più che abili nel farlo e poi oggi abbiamo a disposizione anche altre possibilità diagnostiche più semplici come i test salivari».

COME EVITARE DI CONTRARRE IL VIRUS – «Devono usare le stesse regole di tutte le altre persone, quindi il distanziamento e l’uso della mascherina. Molti però sono positivi e non malati e verosimilmente facendo tantissimi controlli è più probabile scoprirne la positività. Ma credo che l’andamento dei contagi nel calcio sia in linea con quello della popolazione generale, soprattutto con quella giovanile».

CURA DEI PERSONAGGI FAMOSI IN OSPEDALE – «Faccio fatica nel credere che ci sia stato un occhio di riguardo per le persone famose malate. Durante la prima ondata abbiamo avuto più di 145mila ricoveri e abbiamo cercato di salvare tutti coloro che potevamo. La stessa cosa stiamo facendo adesso e questa cosa che è stata scritta è un’idiozia. Chi studia medicina ha un unico obiettivo: curare le persone, indipendentemente dal loro credo, dalla loro religione e dal loro ceto. Hanno davanti delle persone e le persone si curano tutte alla stessa maniera».

MAGGIOR RISCHIO TRA CONTE PREMIER E CONTE ALLENATORE – «Posso parlare solo del ‘mio’ Conte. E posso dire che non rischia perché in risposta al virus abbiamo attuato una straordinaria forza governativa e Conte ha guidato tutto».

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