2015

Sensibile: «Ancora legato alla Samp. Éder? Pochi come lui»

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Con la formazione che Conte schiererà in campo stasera contro l’Inghilterra, Pasquale Sensibile avvertirà un filo d’orgoglio. Éder, Soriano e Pellè in campo, mentre in estate la Samp ha ceduto Mustafi a una buona cifra. La separazione avvenuta nel dicembre 2012 ha lasciato qualche strascico, ma l’ex d.s. blucerchiato può vantare qualche successo a distanza di tempo.

IL CENTRAVANTI – Intervistato da “Il Secolo XIX”, Sensibile ha parlato di quel poker d’assi, a cominciare da Graziano Pellè, oggi al Southampton: «Era del Parma, in Italia aveva difficoltà a esprimersi, ma in Olanda aveva già fatto vedere buone cose. Prendemmo lui ed Éder in quel disperato mercato di gennaio: con la Samp più vicina alla C che alla A, il presidente Garrone decise di sborsare altro denaro». Ci si chiese poi perché non venne riscattato dal Parma: «Il riscatto era abbordabile, ma decisi di puntare su Maxi Lopez che aveva fatto bene a Catania e aspettava una chiamata dal Milan. Maxi partì bene, poi un infortunio lo frenò».

IL BRASILIANO E IL TEDESCOÉder fu un affare diverso. Costato tre milioni, giocava in A ma faceva fatica: «Nel Cesena non giocava tanto, esplose solo poco prima di venire da noi». Adesso è tutta un’altra storia, con i nove gol in campionato e la convocazione in azzurro: «Direi tra i 10 e 15 milioni, ma solo per un fatto anagrafico. Per tecnica, rapidità e resistenza pochi attaccanti riescono a dare quello che dà lui alla squadra». Con Shkodran Mustafi è andata anche meglio. Comprato a zero, venduto a nove milioni da campione del mondo: «Una bella soddisfazione. Ci era stato segnalato da un agente e due collaboratori erano andati a vederlo nell’Everton. Tornarono con un responso non positivo, ma io vidi una partita a video e dissi di tornare. E lo prendemmo».

L’ARGENTINO – Sergio Romero, invece, era già più che famoso: «Sabatini alla Roma aveva portato avanti due trattative parallele e alla fine scelse di puntare su Stekelenburg. Romero in B era una follia, ma Raiola ci aiutò e Garrone non ebbe dubbi. Non è vero che gli diedi 1,7 milioni in B. Era un milione più vari incentivi». Su richiesta di precisazione, Sensibile spiega: «Alcuni di squadra, come la promozione; altri personali. Per esempio un bonus ogni tre partite senza subire gol. E anche qualcosa per i rigori parati».

DISFUNZIONI – C’è anche qualche cosa che non ha funzionato nel suo anno e mezzo da d.s. blucerchiato. Come il rinnovo di Zaza: «Volle andare in prestito alla Juve Stabia, anche se io pensavo non fosse pronto per la B. A gennaio era disperato, lo mandai al Viareggio in Lega Pro ed esplose. L’anno dopo lo scelse l’Ascoli: lo diedi senza riscatto, perché credevamo molto in lui. Avevamo anche preparato il prolungamento del contratto, ma la mia avventura alla Samp finì e non so cos’è successo dopo». O Poulsen: «Simon non si è ambientato: era timido, ha avuto difficoltà con la lingua. E non ci ha messo tanto del suo». Infine Piovaccari: «Il passaggio dal Cittadella alla Samp forse l’aveva incosciamente fatto sedere. Tutti si impegnavano in allenamento, lui non aveva la necessaria intensità. Poi però l’ho visto segnare in Champions…».

SENTIMENTI CONTRASTANTI – Sulle sensazioni quando vede la Samp, Sensibile confessa: «All’inizio un po’ di rabbia c’era, ma non ho mai tifato contro. Sono ancora legato a quei ragazzi. Anche l’anno scorso gli 8/11 in campo erano gli stessi della mia squadra di m….». Il pensiero va anche a Garrone, che ha lasciato l’estate scorsa. Ci si chiede se si possa gestire una società senza soldi, comprando bene e vendendo meglio. Sensibile dà parere negativo: «Il caso Parma insegna. Uno può fare il gestore dei soldi di qualcun’altro, ma la solidità ci deve essere. Specialmente se l’intenzione è di giocare ad alti livelli nazionali e internazionali».

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