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Schick, vince la Samp: la strategia perfetta
Con l’addio di Schick la Sampdoria perde un talento, ma lo fa alle proprie condizioni: la società ha chiuso la cessione in maniera eccellente
Alla fine, a ormai pochissimi giorni dal termine della finestra estiva delle trattative, la Sampdoria ha definito l’operazione attorno alla quale ha ruotato nelle ultime settimane il suo calciomercato: Patrik Schick è un giocatore della Roma, che si assicura così un giocatore di valore assoluto, che avrebbe potuto già avere in rosa, peraltro, se lo scorso anno non se lo fosse fatto soffiare proprio dalla Samp, brava a convincere immediatamente lo Sparta Praga con un’offerta di quattro milioni mentre i giallorossi tentennavano. Meglio che le cose siano andate così, naturalmente, per i blucerchiati, che incassano in questo modo, dopo un solo anno, una cifra da record, 42 milioni di euro fra prestito oneroso di 5 milioni, riscatto di 9 milioni, bonus fino a 8 milioni e il 50% sulla futura rivendita entro il 2020.
Va fatto, peraltro, un plauso speciale alla società e al presidente Massimo Ferrero per il felice epilogo di questa vicenda: la Sampdoria è riuscita a piazzare il giocatore dove voleva, alla squadra cioè che semplicemente offriva più soldi, senza piegarsi alle preferenze del ceco, che forse avrebbe visto più di buon occhio un trasferimento all’Inter o alla Juventus. Un fatto non scontato in un calcio, come quello odierno, in cui la posizione delle società rischia spesso di non essere più salda come un tempo e di dover dipendere dalle decisioni dei giocatori e dei loro procuratori, che non di rado, in questo senso, mal consigliano i propri assistiti. La Samp è stata invece brava a vendere il giocatore alle proprie condizioni e ad un prezzo ben superiore rispetto a quello che era stato fissato nella clausola: una cessione, questa volta va riconosciuto, eccellente sotto tutti i punti di vista.