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Yoshida: «Sampdoria, troppi errori. Gabbiadini? È pronto»
Maya Yoshida, difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sul campionato disputato fino ad ora dai blucerchiati: le sue parole
Maya Yoshida, difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sul campionato disputato fino ad ora dai blucerchiati: le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
RISULTATI – «Nelle prime tre partite abbiamo fatto bene, e lì credo che il bilancio potesse dirsi positivo, persino analizzando la partita contro una squadra molto forte come l’Inter. Poi, però, dopo il successo di Empoli, abbiamo perso punti pesanti, considerando soprattutto quelli contro Udinese e Cagliari. È normale che in situazioni del genere subentri un po’ di sfiducia. Nel calcio, se non vinci anche giocando bene, un po’ vai in sofferenza. E, senza l’aiuto dei risultati, le cose possono diventare quindi più difficili. Perciò adesso abbiamo bisogno di riprendere la strada giusta, facendo tutto per bene. C’è stata grande attenzione in gruppo nella preparazione della partita contro lo Spezia, importantissima per noi».
SPEZIA – «Sicuramente sarà molto difficile, ricordo bene che nella stagione passata, dopo la partita di andata persa in casa loro, Ranieri si era arrabbiato moltissimo per la prestazione… Perciò dobbiamo essere tutti pronti per questa gara, come se fosse una vera e propria finale».
CALENDARIO – «Certamente, ma è anche vero che nulla possiamo fare noi per cambiarlo. In alcune gare con le grandi la Sampdoria, a livello di prestazione, si è espressa su buoni livelli: mi riferisco alle partite contro Milan, Inter e Juventus. Per noi, però, nell’ottica del campionato sono molto più importanti le sfide contro squadre come Udinese, Cagliari o Spezia. Lì non possiamo assolutamente perdere punti».
CAMPIONATO – «Aspettiamo. Il gruppo è rimasto forte, però è pur vero che nelle ultime quattro partite abbiamo incassato 13 gol, e quasi tutti sono stati subiti nei primi dieci minuti di gioco. Per colpa nostra, va sottolineato, non per meriti degli avversari. Ma in Serie A non sono permessi certi sbagli. Se dovessimo trovarci in vantaggio per uno a zero, di sicuro negli ultimi dieci minuti sarà molto dura contro lo Spezia».
GABBIADINI – «Manolo è un giocatore importante in assoluto, ma abbiamo bisogno di tutti gli attaccanti. Gabbiadini è stato sfortunato per l’infortunio, stava giocando bene, ma adesso è pronto. Gli ho parlato, speriamo che possa fare buone prestazioni. Lo dico per lui, ma ne avrà giovamento anche la Sampdoria».
AMBIENTAMENTO – «Non è dovuto alla cultura del mio popolo. Da me la gente è più riservata, ma io ho vissuto in Europa quasi dieci anni, fra Olanda, Inghilterra e Italia. Zaccheroni, mio ex allenatore, mi ha insegnato lo stile italiano del calcio. Lo stop per il Covid mi è servito poi per migliorare il mio inserimento qui, l’importante è avere una mentalità aperta. Io voglio sempre provare qualcosa di nuovo, non solo calcio e cibo. Il mio cuore è aperto. Io sono venuto a Genova per giocare a cal- cio, ma l’obiettivo è quello di apprendere pure la vostra cultura. La vita autentica è quella che va oltre l’elemento calcio».
SOGNI – «A dire il vero, ho desiderato tanto giocare in Champions League quando ero più giovane, ma forse ora realisticamente sono un po’ troppo avanti con gli anni per poterci puntare. Sogno un Mondiale, questo è il mio grande obiettivo da capitano della nazionale. E, per farcela, occorre continuare a crescere e a fare bene qui, con la Samp».
SENSAZIONI – «Mi sono fermato una settimana, poi ho ripreso. All’inizio ho dovuto capire la nuova tattica con D’Aversa, ma ora le cose funzionano. Resto fiducioso per il futuro».