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Bentornato, Edgar Barreto

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Un breve periodo d’assenza che è combaciato con un periodo buio: il suo ritorno ha dato la giusta carica al Doria, bentornato Edgar Barreto

Doverosa premessa: chi vi scrive nella scorsa stagione aveva attribuito grosse, grossissime responsabilità sul naufragio dell’annata ad Edgar Barreto. Il suo arrivo a parametro zero aveva in qualche modo indirizzato la stagione del Doria verso una strada che poteva essere completamente diversa. A partire dall’allenatore, che poteva non essere Walter Zenga con tutto quello che ne è conseguito ma Maurizio Sarri, che però trovandosi due acquisti (lui e Moisander, buon’anima…) già fatti fuori dalla sua gestione ha preferito aspettare un’altra proposta, arrivata poi da Napoli. Per non parlare poi delle prestazioni in campo, che sono state spesso e costantemente deludenti, su tutte probabilmente proprio la gara contro gli Azzurri con quel folle retropassaggio che diede il vantaggio al Napoli che vinse poi 4-2 quella sfida, quasi a confermare che Sarri aveva fatto bene a non accettare la proposta blucerchiata.

METAMORFOSI – Poi in questa stagione con l’arrivo di Marco Giampaolo un’incredibile metamorfosi, quasi inspiegabile, ma più che mai positiva: Barreto è presente, è cattivo, il suo pressing è spesso decisivo, la catena mediana con lui è tutta un’altra cosa e la condizione fisica è a volte da maratoneta keniano in preparazione per le Olimpiadi, strabordante. In questo breve periodo tra metà dicembre e gennaio complice un piccolo calo dato dalle tante partite giocate e un piccolo problema fisico la sua assenza si era notata fin troppo: il centrocampo faticava di più, non era più quel meccanismo oliato di inizio stagione, il pressing non era più efficace come prima, i sostituti facevano il loro ma non facevano quello che faceva il paraguaiano e sia la manovra che la fase difensiva ne risentivano. Il suo ritorno in campo ieri contro la Roma insieme alla collocazione a sinistra di Dennis Praet ha come per magia riportato al Doria quella linfa vitale, quell’aggressività e quel ritmo che erano mancati per diverso tempo: snoccioliamo un po’ di numeri, quelli di ieri mostrano un Barreto come secondo in campo per palloni recuperati (al pari sempre del belga, che partita la sua ieri!) dopo Strootman e come primo per falli fatti, entrambi a quota 4. Sono invece poco più di 11 i chilometri percorsi durante il match, quasi mezzo km in più del centrocampista olandese dei giallorossi il più in movimento dei suoi. Un ritorno, quello di Edgar Barreto, che ha nel suo piccolo dato la svolta alla Samp. Al resto, ci hanno pensato Luis Muriel e Patrik Schick.

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