Hanno Detto
Ravaglia: «So qual è il mio ruolo. Cessione? Non ci pensiamo»
Nicola Ravaglia, portiere della Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni dal ritiro estivo a Ponte di Legno
Nicola Ravaglia, portiere della Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni dal ritiro estivo a Ponte di Legno. Le sue parole ai microfoni di Primocanale.
UOMO SPOGLIATOIO – «Vista l’età e il ruolo, che richiede grande senso del dovere, cerco di dare una mano ai ragazzi quando serve una parola di incoraggiamento in più. Al campo cerco di aiutare in senso positivo».
RUOLO – «Il portiere nel corso del tempo si è evoluto. Deve essere attivo. Deve usare entrambi i piedi. Nel pacchetto dei tre portieri il terzo è molto più presente rispetto al passato. Penso sia importante nell’economia della squadra».
DIFFICOLTA’ – «Mantenere la concentrazione può essere una difficoltà. Ma io sapevo quale era il mio ruolo quando sono arrivato qui. Quando i grandi atleti si preparano quattro anni per una gara di dieci secondi all’Olimpiadi? Io devo allenarmi uguale, per molto tempo, per poi magari riuscire a giocare anche solo pochi minuti. È solo questione di fotografare la situazione nella propria testa».
CURIOSITA’ – «Il tiro più potente che ho parato? È stato di Manolo. La palla si è infuocata».
SCELTE GIOVANILI– «Fin da bambino mi è sempre piaciuto differenziarmi, un paio di guanti, un cappellino e una maglia di versa. Per quello sono andato in porta. Avevo coraggio. Sono nato con il mito di Peruzzi ed è anche per questo che sono diventato portiere».
CESSIONE SAMPDORIA – «Siamo in ritiro, possiamo lavorare bene, quello che succede fuori ci tocca solo relativamente».