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Sampdoria, il punto di vista di Albisetti: «Per il nuovo CdA mi aspetto dai 5 ai 7 membri»

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Sampdoria, il commento di Roberto Albisetti a Telenord: «Lanna poteva essere utile come memoria storica…»

A seguito dello scisma nei vertici societari della squadra blucerchiata, l’esperto di finanza Roberto Albisetti ha voluto esprimere la propria idea ancora una volta sulla situazione in casa della Sampdoria.

Per questo motivo ha partecipato alla trasmissione Forever Samp, su Telenord, dove l’investment banker e consulente d’impresa ha rilasciato delle dichiarazioni. Ecco cosa ha detto:

SULLA SQUADRA E SULLE PRESTAZIONI: «Io mi aspettavo un campionato di transizione ma coltivavo comunque il sogno di riuscire a tornare in A attraverso i playoff. Dopo sette partite ho messo il sogno nel cassetto. Nessuno prende l’iniziativa o la responsabilità. Praticamente nessuno tira da fuori. Mi aspettavo di più da Pirlo. Quello che mi preoccupa è il suo body language. Sembra sempre un po’ dimesso, un po’ rassegnato. Spero non sia così perché sarebbe deleterio per la squadra.»

SULLA SOCIETÀ E SU LANNA: «Lanna poteva essere utile come memoria storica della società di Ferrero. Lo stesso Manfredi aveva detto giusto settimana scorsa che ci sono problemi che si trascinano. Ci sono le interferenze di Ferrero, che credo preoccupino molto marginalmente. Ci sono però poi le indagini della procura con carte che riguardano archivi, dossier, finanziamenti, che sono state requisite. Se dovessero trovare qualcosa su compravendite e ottenimento di finanziamenti specialmente durante la pandemia potrebbe essere problematico. La società dà segnali di ottimismo e prudenza, ma resta secondo me un rischio operativo. Che cosa hanno fatto durante la due diligence? Mantenere vicinanza con qualcuno che ha seguito tutti quegli step ed era in CdA durante quelle fasi secondo me sarebbe stato importante. Manfredi ha detto che in questo momento non c’è bisogno di investitori, questo tranquillizza. Secondo me però il problema non è che chi c’è adesso non ha quattrini o non sa come e dove metterli, il problema secondo me è che non conosciamo il business plan. Il business plan è stato approvato nel processo di omologa per uscire dal fallimento. Se nascono problemi, quello che esiste diventa carta buona per il riciclo e bisognerà farne uno nuovo, in cui probabilmente la proprietà dovrà mettere più quattrini di quanto immaginava, o sperava. Penso che comunque abbiano lavorato per scenari. Per il nuovo CdA mi aspetto dai 5 ai 7 membri, con all’interno anche professionisti non per forza legati alla proprietà»

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