Settore giovanile
Sampdoria Primavera, Tufano: «Lanna? Felici che creda nei giovani»
Sampdoria Primavera, Tufano commento il momento della squadra blucerchiata e gli obiettivi per il futuro: le sue parole a Il Secolo XIX
Felice Tufano, tecnico della Primavera della Sampdoria, commento il momento della squadra blucerchiata e gli obiettivi per il futuro: le sue parole a Il Secolo XIX.
DERBY – «Il derby è sempre il derby, anche a livello giovanile, è molto sentito. vogliamo giocarlo nel migliore dei modi, dare tutto per far divertire chi viene a vederci».
CAMPIONATO – «Sin qui ottima. La rosa è cambiata tanto ma ci stiamo prendendo molte soddisfazioni. Mancano nove gare, il torneo è duro, col nuovo format sono retrocessi club come Milan, Napoli, Lazio. Non era scontato andare così forte, siamo oltre le aspettative ma non ci poniamo limiti: diamo il massimo e si vedrà. E ci tengo a sottolineare una cosa».
UN SOLO STRANIERO – «Abbiamo un solo straniero, Yepes, che però qui già da quattro anni, poi tutti italiani, alcuni con noi da Giovanissimi, altri dall’attività di base. Crediamo tanto nel senso d’appartenenza: tifa dare quel quid in più».
LANNA – «Esempio che calza a meraviglia: testimonia che nel calcio che conta ci si può arrivare dal settore giovanile. E siamo molto felci della sua voglia di puntare sulle giovanili: non vediamo l’ora di poter essere ancora più determinanti per la prima squadra. L’obiettivo è migliorare i ragazzi e prepararli al calcio degli adulti: vederli esordire o andare in panchina con i grandi è il massimo».
DEBUTTI – «Forte gioia, come per il debutto di Yepes. Tanti sono andati in panchina: Miliardi, Bonfanti, Aquino, Montevago, altri sono tenuto d’occhio dallo staff di Giampaolo con cui c’è un confronto costante. E in giro in prestito ci sono ragazzi che stanno facendo bene».
GOLEADOR – «È bello vedere lui, Polli, Leonardi e Montevago nella classifica cannonieri. Lorenzo viaggia forte, sui ritmi dell’anno scorso, e può migliorare ancora, come tanti altri».
COPPA ITALIA – «In Coppa Italia ho vissuto un’emozione enorme, la porterò sempre con me. Ma è vero, mi piace aiutare i ragazzi a realizzare i loro sogni. E soprattutto mi piace insegnare calcio: il calcio deve sempre passare attraverso il gioco, le mie squadre puntano sempre a fare un bel calcio e questo mi ha sempre ripagato. La carta d’identità non conta, ho l’entusiasmo di un ragazzino E alla Sampdoria mi sento a casa: l’appartenenza conta tanto anche per chi allena».