Hanno Detto

Pirlo: «Serie A? Sognare è gratis. Ai giovani consiglio…»

Pubblicato

su

Andrea Pirlo, tecnico della Sampdoria, ha fatto una lunga disamina del mondo del calcio da quando era bambino attraverso i successi e le sconfitte

Andrea Pirlo, è stato ospite ad Orientamenti, progetto promosso dalla Regione Liguria rivolto a studenti, giovani, docenti e famiglie. Le parole del tecnico della Sampdoria riportate da gianlucadimarzio.com.

SOGNO DA BAMBINO«Il mio sogno da bambino era fare il calciatore, ero convinto di potercela fare. Sono stato fortunato ad avercela fatta e sono felice di aver fatto del mio lavoro la cosa più bella della mia vita. Quali qualità servono per raggiungere il proprio sogno? Per raggiungere certi obiettivi servono tanto lavoro, sacrificio e motivazione per arrivare a grandi livelli. Pazienza? Anche quella, anche se è difficile parlare di pazienza ad un giovane, anche io da giovane volevo giocare subito».

CONSIGLI«Un consiglio per loro? Quello di essere umili, di stare con i piedi per terra. Non essere presuntuosi, essere gentili e sempre corretti con tutti. La fama può cambiare le persone, io sono rimasto sempre lo stesso e di questo sono orgoglioso. E poi non sentirsi mai arrivati, non basta arrivare a certi livelli l’importante e il difficile è rimanerci. Percentuali d’importanza tra testa, talento e determinazione? La testa per me viene prima di tutto, poi c’è il talento e poi la determinazione. Non so se fare 40/30/30, la testa però è più importante perché determina tutti gli altri movimenti. Se non hai quella puoi essere talentuoso, ma arrivi fino ad un certo punto».

MOMENTI BELLI – «Facile dire il mondiale del 2006, ho iniziato a giocare a calcio sognando di parteciparci e magari di vincerlo, l’ho realizzato e meglio di così non poteva andare. Mondiale non iniziato nel migliore dei modi?Abbiamo cercato di isolarci da tutto, da lì si è creato un gruppo fortissimo dove uno era importante quanto l’altro. Pensavamo d’insieme e da lì sono arrivati le vittorie. Merito di tutti, allenatore, dirigenti. Siamo riusciti a compiere qualcosa di grande».

SCONFITTE«Ho vinto, ma ho anche perso due finali di Champions e una finale all’europeo. Tante vittorie, ma le sconfitte sono più brutte perché te le ricordi. Sono stato alla fine bravo e fortunato a vincere più di quello che ho perso».

SAMPDORIA – «Il sogno A resta? Andiamo per gradi, ma uno può sognare sempre. È gratis e ognuno può mettere nei propri pensieri qualsiasi cosa, bisogna poi essere realisti e pensare partita per partita. Siamo migliorati, ma è questo il momento nel quale dobbiamo accelerare. Un peccato fermarsi questa settimana, ma stiamo lavorando per la ripresa. Lavoriamo partita per partita, poi a febbraio marzo vedremo dove saremo».

Exit mobile version