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Murillo: «Il mio futuro è alla Sampdoria. Ma se arriva un’offerta…»
Jeison Murillo, difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sul suo futuro e sul prossimo campionato: le sue parole
Jeison Murillo, difensore della Sampdoria, ha fatto il punto sul suo futuro e sul prossimo campionato: le sue parole a Il Secolo XIX.
SENSAZIONI – «Mi sento bene, mi sto allenando per essere sempre al cento per cento, a livello individuale e collettivo. È vero che mi resta ancora solo un anno di contratto… in questo momento sono a Genova e ho la mente completamente focalizzata sulla Sampdoria. E sono pronto a ripartire per la nuova stagione».
COMPLIMENTI – «Sì, ho sentito le parole del mister e fanno sempre piacere. Per un calciatore godere della fiducia del proprio allenatore ha un grande valore. Io sono a disposizione sua e della società. Poi nel calcio, come nella vita, le cose possono cambiare rapidamente».
MERCATO – «Se nei prossimi giorni arrivasse una proposta che vada bene alla Sampdoria e anche a me… magari può cambiare tutto».
CESSIONE A FINE MERCATO – «Capisco la domanda. Ma dietro questa domanda ci sono tante cose. Ho ancora solo un anno di contratto, vedo che alcuni calciatori sono stati già ceduti di fronte a ottime offerte… Dipenderà eventualmente dalla proposta. Ripeto, deve essere buona per la Sampdoria e per me».
PREFERENZE – «Diciamo che ho una preferenza per la Spagna. Ma sono un professionista e quindi so per certo che il mercato non è per me fonte di distrazione. In questo momento al centro dei miei pensieri c’è la partita di Coppa Italia con la Reggina. E subito dopo il campionato».
RINNOVO – «Sì, abbiamo iniziato a parlarne… vediamo».
GIAMPAOLO – «Innanzitutto è una persona seria, e si nota. Come allenatore ha le idee molto chiare, gli piace impostare il lavoro sulla palla. E poi si vede che ci tiene in maniera speciale alla Samp. Tutto questo mi intriga. Senza tralasciare la sua mentalità vincente, che si sente. Ed È fondamentale per raggiungere qualunque obiettivo. Ti trasmette tanti stimoli e professionalmente essere allenati da lui è un arricchimento».
DALL’UOMO ALLA PALLA – «Questo cambio di visuale non è una difficoltà, semmai una differente maniera di lavorare, di interpretare il gioco del calcio. L’avevo fatto l’ultima volta sei anni fa all’Inter con Roberto Mancini e gliel’ho detto a Giampaolo. Mi è sembrato di tornare piacevolmente indietro nel tempo. Torno a parlare di Sampdoria. È vero che qui ho giocato poco, capisco che per i tifosi sia quasi un “nuovo acquisto”, ma sono andato via negli anni scorsi per motivi soprattutto personali. Non centra niente la Samp. E comunque non sono “nuovo”, in ritiro non ho dovuto cantare la canzone come fanno gli ultimi arrivati».
SPAGNA – «In Spagna mi sono trovato bene, ho trovato una squadra il Celta Vigo dove anche professionalmente mi sono trovato bene. La mia famiglia al mo- mento è là, il 25 di questo mese a Vigo nascerà il mio terzo figlio, è una bimba e si chiamerà Roma. La più grande, Cele- ste ha 5 anni ed è nata a Valencia. Poi c’è Martin, 2 anni, anche lui nato a Vigo. Però nei giorni scorsi sono andato a vedere una casa a Genova… la vita cambia ogni giorno».
DIFFERENZE TRA CALCIO ITALIANO E SPAGNOLO – «La differenza c’è, non so dire se è meglio questo o quello. In Spagna si gioca più la palla, in un certo senso c’è una maggiore libertà. Qui in Italia prevale la tattica, c’è un po più di rigidità».
FONDAZIONE – «È nata nel 2021. Ho coronato i due sogni che avevo fin da bambino. Diventare calciatore professionista e aiutare chi ne ha bisogno. Vengo da un quartiere di Cali molto difficile, Comuna 21. La mia Fondazione, che segue da vicino mia mamma Liliana, ogni giorno assiste bambini e bambine, ragazzi e ragazze di lì. Al momento sono una sessantina, ma piano piano riusciremo a fare sempre di più. Magari ad allargarci anche geograficamente. Li prendiamo ogni giorno e li portiamo con dei bus nella sede della Fondazione, che è dall’altra parte della città. E lì possono seguire corsi di inglese, di recitazione… Penso che le persone pi ̆ grandi debbano mettere a disposizione la loro esperienza e le loro possibilità a favore di chi deve crescere. Finita la carriera non so ancora che farò, ma l’ipotesi di fare l’allenatore c’è. Però di squadre giovanili. Anche in ritiro a Ponte di Legno ho fatto un po da chioccia ai più giovani, come Yepes».
FUTURO – «Il mio futuro oggi è la Sampdoria. Domani si vedrà. Sono orgoglioso di vestire questa maglia e il ricordo del derby vinto per 1-0 con gol di Gabbiadini resta uno dei più belli della mia carriera. Non potrò mai dimenticare la gioia della tifoseria, che ti fa capire quanto sia unica e speciale quella partita».