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Iachini: «Sampdoria? Porto la promozione nel cuore»
Beppe Iachini, tecnico della Sampdoria, ha commentato la situazione dei blucerchiati: le parole sulla promozione del 2011
Beppe Iachini, ex tecnico della Sampdoria, ha commentato la situazione dei blucerchiati: le parole sulla promozione del 2011 a Il Secolo XIX.
RICORDI – «Alla Sampdoria sono stato 7 mesi. Ma per l’intensità delle emozioni, il pathos, la sofferenza, è come se fossi rimasto otto anni. La promozione la porto sempre qui, nel cuore».
TENSIONI – «La nostra situazione era anche più difficile di quella attuale. Io dico che anche la Sampdoria di Pirlo può farcela ancora».
PROMOZIONE 2011 – «Quando arrivai io, la classifica non era bella e la situazione era più pesante a livello ambientale. Si veniva da una retrocessione brutta e inaspettata e la ripartenza non era stata corretta. C’era clima di contestazione mentre sinora la tifoseria ha dato grande appoggio e comprensione, come d’altronde ha poi sempre fatto, anche nella nostra cavalcata. E poi quell’anno le prime in classifica viaggiavano a una media impressionante. Chiudemmo quasi 70 punti, con il record di 42 fatti nel ritorno e arrivammo solo sesti. Il Sassuolo, che abbiamo battuto in semifinale, puntava dritto alla A e fu terzo con 80 punti. Sì, a gennaio ci rinforzammo, alcuni giocatori non potevano più restare per la pressione che avevamo. Ma ripeto, davanti volavano, fu un’impresa ai limiti dell’impossibile, nel ritorno non potemmo sbagliare nulla. Quest’anno per come vanno quelle avanti la risalita è possibile, a patto di trovare la continuità, che in B è decisiva».
SERIE B – «Tutte quelle che sono ora davanti alla Sampdoria: quando parti bene sei più tranquillo. Ma è tutto aperto, solo il Parma è andato: due anni fa lì trovai una situazione difficile, tanti infortunati, molti giovani stranieri, un po’ come lo Spezia ora. Ma ho lanciato giovani talenti, come i vari Soriano, Rossini, Obiang, e Icardi, alla Sampdoria. Eppure col Parma arrivammo a 49 punti, che l’anno scorso sarebbero valsi i playoff. La media per la promozione di recente si è abbassata, c’è più equilibrio. Certo, le ultime due gare in casa erano una chance per il salto di qualità, ma la B è lunga, ti aspetta. E il ritorno è decisivo, con i tre punti servono tante vittorie».
SAMPDORIA OGGI – «La Sampdoria è in ripresa. All’inizio era normale avere difficoltà, con la situazione trovata dalla nuova società. Ora la squadra è più sicura. Pirlo sta facendo un grande lavoro».
MAZZONE – «Sicuramente, ci ha trasmesso sue conoscenze tattiche, la cura dei particolari e quello spirito che in B è fondamentale contro rivali che giocano alla morte. Ho conquistato quattro promozioni in A e non sempre ho potuto attuare le mie idee, con la difesa a quattro. L’allenatore deve essere bravo a trovare soluzioni in base ai momenti e alle caratteristiche della squadra».
PROMOZIONI – «Sono tutte belle, sono state la mia palestre per la Serie A. Con il Chievo sono partito dall’inizio e ho fatto il record di punti in B, che ho battuto con il Palermo. A Verona facemmo 85 punti, torneo tiratissimo, medie alte. Con Brescia e Palermo sono subentrato in situazioni difficili, in Sicilia all’inizio c’erano mille spettatori, abbiamo chiuso con oltre 30mila lanciando Belotti, Dybala, Vazquez. Ma alla Sampdoria è stata più dura, titanica. Vincevamo e restavamo lì. Quei mesi vissuti con l’ambiente, i tifosi, la squadra, li porterò per tutta la vita dentro me. Quando sono tornato da ex a Marassi ho ricevuto tanto affetto, come quando incontro tifosi doriani. Quella promozione è stata voluta, sofferta, abbiamo ribaltato il destino, anche ai playoff, fino al trionfo finale».
VOGLIA DI TORNARE – «Tanta. Seguo tutti i campionati, sono stato in Inghilterra. Ho avuto delle occasioni ma aspetto quella giusta».