2015
Sampdoria – Hellas Verona, le pagelle: De Silvestri come Mennea, Acquah ingenuo
Viviano 6: Regge finché può, soprattutto nella ripresa, chiudendo la porta agli avversari diverse volte. Non può molto sul gol di Toni, al quale si arrende impotente.
De Silvestri 6,5: Spinge molto e corre altrettanto. Sulla fascia fa avanti e indietro e accompagna sempre l’azione: dal punto di vista fisico è sicuramente quello che regge meglio l’intera annata, senza cali atletici. Trova il gol da vero fluidificante.
Munoz 6: Pur soffrendo in alcune occasioni nel duello con Toni e in quello con Nico Lopez, non fa sentire eccessivamente la mancanza di Silvestre, peccando sovente di eleganza, ma trovando spesso la concretezza necessaria .
Romagnoli 5,5: Non è la sua serata e lo si vede in diverse occasioni: nel secondo tempo, prima di assistere Toni nel gol del pareggio, rischia di far partire l’offensiva scaligera su un passaggio errato in fase difensiva. A sprazzi riesce a venir fuori, ma non basta per la sufficienza alla quale è abituato.
Regini 6: Non incide, ma non dà spazio a critiche. Si registrano un paio di inserimenti sulla fascia e delle sovrapposizioni che – come quella del 90’ – lasciano ben sperare. In fase difensiva appare più ispirato del solito.
Acquah 5: Una partita fatta di ingenuità, dal primo giallo fino al secondo: inoltre pochi secondi prima già aveva cercato un intervento al limite, non andato a buon fine. Ci si aspetta molto di più dall’ex Parma, soprattutto per giustificare il suo esser stato tanto acclamato.
Obiang 6,5: In mezzo al campo veste i panni di capitan Palombo, difendendo dove necessario e disegnando le geometrie necessarie per far ripartire l’azione. Sbaglia pochissimo.
Duncan 5,5: L’unico della mediana che prova l’inserimento e il tiro, sfiorando anche la rete nella ripresa. In fase di costruzione non è molto preciso e soprattutto non affonda per l’intera durata della gara, ma non tira mai il piede indietro quando c’è da coprire.
Correa 6,5: Gioca a tutto campo, verticalizzando sempre l’azione del Doria. Cerca e trova quasi sempre il dribbling vincente sull’avversario, aprendo spazi per le punte, che però non riescono a finalizzare. Gli servirebbe più cattiveria in fase di conclusione. Cede il posto per un problema all’adduttore nel momento di maggior condizione. (Dal 50’ Eto’o 5,5: Non dà la scossa sperata trovando poca complicità col reparto offensivo e dagli spazi forniti dagli avversari).
Okaka 5,5: Siamo sempre alle solite: troppo egoismo in campo. Difende bene il pallone, permette alla squadra di salire e fa a spallate con tutta la difesa avversaria, ma pochissime volte gioca di sponda per i compagni. Tra lui e il gol c’è Sorensen e la sua imprecisione. (dal 60’ Bergessio 5,5: Pochissimo supporto alla manovra offensiva, soprattutto spalle alla porta, posizione che non gli compete).
Muriel 6: Finché riesce a dialogare con Correa dà spunti in velocità e prova ad attaccare gli spazi lasciati vuoti dal Verona. Con l’uscita dell’argentino cala, non dialogando più con Eto’o e Bergessio, ma trovando comunque la possibilità di mettere in mostra la capacità di corsa sul gol di De Silvestri. (dal 73’ Soriano 6: L’unico dei subentrati che riesce a dare una mano alla squadra, cambiando i movimenti offensivi. Costruisce e corre, coprendo tutta la trequarti, ma non basta nemmeno questo).