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Sampdoria, parla l’ex allenatore: «Giovinco è pronto e ha il fuoco dentro»
L’ex allenatore di Giovinco fa il punto sul trequartista della Sampdoria che dovrebbe scendere in campo contro l’Udinese
Cristiano Bacci, allenatore di Sebastian Giovinco fino a febbraio 2021, ha parlato del nuovo acquisto della Sampdoria. Le dichiarazioni a La Repubblica.
GIOVINCO – «In una squadra organizzata come quelle di Giampaolo può fare bene, certamente bisogna riuscire a portare il pallone negli ultimi venticinque metri. Difficile possa disputare tante partite di seguito per intero, ma in venti minuti finali può fare la differenza. Non ho dubbi, Seba è geniale, con due palloni può fare vincere la partita».
POSIZIONE – «Deve solo stare il più possibile vicino alla porta. Ha una spiccata intelligenza calcistica, una qualità che nessun allenatore può insegnare, e questo lo aiuta a trovare la posizione giusta. Può muoversi come seconda punta, dietro un’attaccante centrale ed eventualmente anche nel 4-3-3».
ENTUSIASMO – «Seba ha ancora il fuoco dentro, sono convinto che è arrivato e ha voluto subito dimostrare di essere pronto, non pensando che era reduce da un viaggio molto lungo e stancante. Ama il calcio come un ragazzino, è la sua forza, ma, a volte, può pagare questo eccesso di entusiasmo».
ALLENAMENTI – «Per ragioni religiose, in Arabia ci allenavamo la sera e Giovinco faceva tutti i giorni una sessione mattutina da solo. Cura molto il suo fisico, anche nell’alimentazione. Dal prosciutto leva ancora il grasso, solo per fare un piccolo esempio».
MOTIVAZIONI – «Un ragazzo solare, alla mano, che aiuta tutti. In Arabia è stato utilissimo per capire tante cose. La famiglia è in Canada, sicuramente non è venuto a Genova per soldi o per svernare. Vuole dimostrare di poter ancora incidere in serie A» .
DIFFERENZE – «Come “testa” non ha mollato di un centimetro. Con l’Al Hilal, nel 2019, abbiamo combattuto alla pari, per almeno settanta minuti, nella semifinale del mondiale per club contro il Flamengo. Il campionato saudita è un torneo difficile e ricco. Il calciatore straniero guadagna almeno un milione di euro. C’è qualità, rispetto all’Italia la differenza è solo nella minore attenzione a livello tattico. In ritiro, nel luglio 2019, avevamo fatto un’amichevole con l’Udinese ed avevamo vinto 3-2. Con il Toronto, Seba ha perso la finale della Champions League nordamericana nel 2018, in finale con i messicani del Guadalajara. È sempre rimasto ad alti livelli».
PAOK – «Ci sarebbe piaciuto, ma ha preferito tornare in serie A».