Pagelle
Sampdoria-Genoa, le pagelle: Caprari mina vagante, ma non basta
Sampdoria-Genoa, le pagelle: Caprari è una mina vagante, ma non basta a sbloccare una gara molto contratta, ma giocata in maniera composta e organizzata dal Doria.
Viviano 6: La sua prima parata è al 12′ su Rigoni, facile e senza problematiche. La storia si ripete addirittura al 20′ del secondo tempo con la seconda occasione per il Genoa. Entrambe le azioni sono lo specchio di una partita che non rende praticamente mai pericoloso l’avversario e l’estremo difensore doriano amministra la situazione.
Murru s.v.: Non ha il tempo di prendere dimestichezza col campo che deve cedere il posto per una botta al ginocchio. (dal 10′ Regini 6: intorno al 20′ serve maldestramente una palla d’oro al Genoa, ma per sua fortuna i rossoblù non concretizzano. Il resto della partita è un’amministrazione saggia della sua posizione, senza sprazzi).
Ferrari 6,5: Tiene bene la difesa, ma in una partita così contratta e complicata servirebbe qualche guizzo in più in fase di costruzione. Idee che non arrivano anche a causa di una lentezza di manovra eccessiva. In copertura, in ogni caso, è impeccabile.
Silvestre 6,5: al 20′ salva eccezionalmente su Lapadula lanciato a rete da un errore di Regini: è un muro anche in altre occasioni, ma in fase di costruzione è effettivamente troppo lento, come il compagno di reparto.
Bereszynski 5,5: Nella prima frazione di gara soffre troppo Laxalt in fase difensiva e non riesce mai a essere incisivo in fase offensiva. Cede il posto sia per un problema fisico che per una partita non proprio di alto livello. (Dal 52′ Sala 6: molto più propositivo di Bereszynski, anche grazie alla stanchezza degli avversari: crea occasioni pericolose e si impegna mettendoci sempre tanta corsa).
Praet 6,5: Dei tre in mediana è quello che ha meno licenza di difendere, il che gli permette di svariare il più possibile, fino a diventare pericoloso nel secondo tempo quando viene atterrato in area di rigore. Per il resto la sua è una gara di abnegazione, sostanza, qualità e corsa. Insieme a Caprari è il migliore in campo.
Linetty 6: Si alterna con Praet quando si tratta di affondare, ma ha l’importante compito di trascinarsi l’uomo verso l’interno e lasciare la fascia libera a Regini: incarico che non sempre viene portato a termine adeguatamente. Ha comunque il suo da fare in fase di interdizione, soprattutto con l’ingresso di Cofie.
Torreira 6,5: Una grande prestazione per il centrocampista doriano, capace di vestire il perenne doppio ruolo di incontrista e di regista. Ha una rapidità d’azione che spicca tantissimo in mezzo al campo e che crea lo scompiglio giusto per favorire il Doria.
Caprari 6,5: Va a sprazzi, ma riesce sempre a velocizzare la manovra. Giampaolo lo sceglie perché legge la partita in un modo adatto a lui e indovina la scelta, guadagnando una partita di grande sostanza oltre che di qualità. È sicuramente il più proposito dei suoi, ma la fortuna non lo assiste. (dall’80′ Ramirez s.v.)
Zapata 6: È chiara la voglia del colombiano di spaccare il mondo e decidere la stracittadina, ma viene ingabbiato sapientemente dalla difesa avversaria e non trova mai lo spazio necessario per affondare. A volte prova a costruirselo, ma non è facile, soprattutto in una gara come questa.
Quagliarella 6: Ingaggia un infinito duello con Spolli che quando lo vede vincitore lo spinge a peccare di superbia nel cercare conclusioni dalla lunga distanza. Tolto qualche colpo figlio della rapidità di pensiero che lo accompagna in ogni gesto di classe, per il capocannoniere blucerchiato non arriva la gloria.
Genoa: Perin 6; Biraschi 6,5, Spolli 6,5, Zukanovic 6, Pereira 5,5, Hiljiemark 6, Bertolacci 6, Rigoni 6, Laxalt 6,5, Pandev 5,5 (Cofie 6), Lapadula 5,5 (Galabinov s.v.).