Faida Ferrero-Garrone, mercato horror e incubo Serie B: la Sampdoria è sola contro tutti
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Faida Ferrero-Garrone, mercato horror e incubo Serie B: la Sampdoria è sola contro tutti

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La Sampdoria è costretta ad affrontare da sola il proprio destino: guerra tra Ferrero e Garrone, mercato deludente e Serie B sempre più vicina

La Sampdoria sta attraversando il momento più buio della sua storia. Come se non bastassero gli innumerevoli problemi economico-sportivi, nelle ultime settimane abbiamo assistito a un inutile quanto vile accanimento nei confronti del club blucerchiato, abbandonato a un destino purtroppo infelice. In primis da parte di Massimo Ferrero, bramoso di riassumere il controllo della società per non si sa quale motivo. Senza soldi, senza progetto, senza dignità. E senza rispetto. Al pari di Edoardo Garrone verso il Consiglio di Amministrazione, che – pur avendo difetti – sta cercando di trovare una soluzione per salvaguardare almeno il presente della Sampdoria. L’ex presidente ha rotto il silenzio nel peggiore dei modi, diffondendo un comunicato stampa in cui accusa gli attuali dirigenti, si sottrae alle promesse fatte ai tifosi anni fa e dichiara guerra al Viperetta. «Tu lo hai messo, tu lo togli», questo lo slogan di protesta dei tifosi che, esasperati da tale situazione, chiamano a gran voce un intervento di Garrone che difficilmente vedranno concretizzarsi. Perché ormai la faida tra i due è iniziata e non porterà a un epilogo positivo.

Nel frattempo il CdA ha presentato ufficialmente l’istanza di composizione negoziata della crisi, atta a preservare il titolo sportivo della Sampdoria, e proseguono i contatti con le banche per richiedere un finanziamento: entro il 16 febbraio dovrà essere pagato l’ultimo trimestre di stipendi. Secondo accordi presi con gli istituti di credito, in particolare Banca Sistema, la Samp avrebbe dovuto intascare almeno 7 milioni di euro durante la sessione invernale di calciomercato. Missione fallita, perché le cessioni hanno fruttato solamente 3 milioni di euro. Occorrerà liberarsi anche di Omar Colley (il mercato in Turchia è ancora aperto) per ricevere gli altri 4 milioni di euro. Una situazione che aiuterebbe la società a racimolare i soldi necessari all’ottenimento del prestito e, allo stesso tempo, indebolirebbe la rosa a disposizione di Dejan Stankovic. Una sorta di boomerang considerando i movimenti in entrata e uscita compiuti a gennaio.

La Sampdoria è stata costretta a cambiare molti elementi, poiché il secondo obiettivo era quello di alleggerire il monte ingaggi di circa 2,5 milioni di euro. E i club di Serie A, consapevoli delle problematiche dei blucerchiati, ne hanno approfittato: alcuni calciatori di valore sono stati ceduti senza la certezza del riscatto alla fine della stagione (Bartosz Bereszynski, 1.8 milioni di euro; Ronaldo Vieira, 2 milioni di euro), altri svenduti a prezzi ridicoli rispetto al loro valore o a quanto erano stati pagati in passato (Abdelhamid Sabiri, 2 milioni di euro; Ernesto Torregrossa, 1 milione di euro). Oltre alla beffa finanziaria, c’è anche quella legata al campo: tra cessioni obbligate, interruzione dei prestiti e nuovi arrivi la squadra non ha subito un miglioramento in termini qualitativi. Si è semplicemente ricomposta a livello numerico. E questo aspetto limita ancor più le possibilità di salvezza. Conti alla mano, senza liquidità era complicato fare meglio in entrata, ma in uscita ci sono parecchie cose da rivedere.

Ora non resta che attendere gli sviluppi societari e vivere con la solita agonia gli ultimi mesi di campionato. Nella speranza che ogni pezzo del puzzle si incastri alla perfezione e il peggio possa essere scongiurato. Ma, ahimè, temo ci vorrà un miracolo.

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