Hanno Detto
Falcone: «Conquistiamo la salvezza. Futuro? Non ci penso»
Wladimiro Falcone, portiere della Sampdoria, fa il punto su passato, presente e futuro ai taccuini de La Gazzetta dello Sport
Wladimiro Falcone, portiere della Sampdoria, fa il punto su passato, presente e futuro ai taccuini de La Gazzetta dello Sport.
SLIDING DOORS – «Spezia? L’operazione saltò all’ultimo. Nelle settimane precedenti quasi tutti i club di B si erano interessati a me. Io spingevo per andare a giocare, la Ternana mi voleva in prestito, lo Spezia – dove c’è Pecini, che mi conosce bene – mi avrebbe acquistato. È andata bene così».
SPAL – «Qui ero chiuso da Audero, sarei andato a giocare sei mesi, ma poi sono risultato positivo al Covid-19. Emil si è fattomale e ora sono qui».
ATTESA – «Ogni calciatore ha il suo percorso, ho tardato un po’ ad arrivare dove sono ora,ho fatto tanta gavetta in C, alcune scelte potevano andare meglio. Penso a Livorno e a Bassano: in molte piazze ho dovuto lottare per la salvezza, ma sono cresciuto. Mi dicevano che avevo tante qualità, ma dovevo fare uno scatto sul piano mentale. È successo».
ESPERIENZE – «Ho giocato a Gavorrano, una particolare realtà, ma sono grato a questo club che mi ha dato l’opportunità. A Lucca c’era la penalizzazione, ma ci siamo salvati. Poi il Cosenza una piazza che amo, mi hanno trattato benissimo, un campionato super. Anche quest’anno mai ho mollato. Ero il secondo, il mister mi ha dato la chance cerco di sfruttarla. A Lucca mi ha aiutato il preparatore Enzo Biato, ha lavorato molto sulla mia testa, da lì sono cambiato. Quest’anno non mi sono detto: “Sto giocando all’Allianz con la Juventus o a San Siro con il Milan”».
PARATE – «È bello fare la parata decisiva, ma il massimo è trasmettere sicurezza ai compagni».
LORIERI – «Dopo la stagione a Lucca sono tornato qui. Volevo andare via per giocare, c’era Audero, avrebbero preso Seculin vice. Proprio Lorieri il primo giorno mi disse: “Ti ho seguito l’anno scorso voglio che tu rimanda”. Sono contento di avergli dato retta».
FIGLIO DELLA SAMPDORIA – «Io sono un figlio della Sampdoria. Dopo tre anni alla Lodigiani e uno alla River Perconti, sono venuto qui. Un trasferimento non facile, avevo 15 anni e ho lasciato tutto il mio mondo a Roma. Ma ora conosco tutti da quando sedicenne mi affacciai in prima squadra. Sono il loro figlioccio».
MODELLI – «Nessuno, ma penso a Buffon, il miglior portiere della storia. Mi piace Courtois: con i dovuti paragoni, mi rivedo in lui».
PARA RIGORI – «Già da piccolo ne paravo spesso. Un dirigente della Vigor Perconti un giorno mi urlò che su un rigore il portiere non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare. L’ho fatta mia quella frase».
MOMENTO PIU’ BELLO – «La partita all’Olimpico con la Roma. Giocare lì, con tanti miei amici in curva, da titolare… Mio zio mi ha detto: “Sul momento ti ho maledetto, poi mi è passata”».
FUTURO – «So che Audero, di cui ho grande stima, tornerà a giocare. Mi limito a cercare di non farlo rimpiangere, l’importante è che la Sampdoria raggiunga l’obiettivo».
VERDONE – «Ho rivisto Carlo nel 2015, a vent’anni dal film, sul set di “L’abbiamo fatta grossa”. Anzi, visto che lui è molto social, mi piacerebbe se mi mandasse un messaggio… Io sono cresciuto con i suoi film…».