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Zenga: «In carriera ho sbagliato due volte. Vialli? Vi racconto una cosa»

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Walter Zenga ripercorre parte della sua carriera: addii burrascosi, scelte sbagliate e le amicizie nel calcio: le parole dell’ex Sampdoria

Walter Zenga ripercorre parte della sua carriera: addii burrascosi, scelte sbagliate e le amicizie nel calcio: le parole al Corriere della Sera dell’ex Sampdoria.

ADDII BURRASCOSI«Sì, ho sbagliato almeno due volte, come allenatore: quella volta che me ne sono andato dal Catania e quando ho detto addio alla Stella Rossa di Belgrado».

SOLDI –  «Maledetti soldi. Ho scelto di rompere con delle squadre perché dall’altra parte mi offrivano di più, ma oggi riconosco che ho sbagliato. Avrei dovuto restare, maturare, crescere, magari sbagliare anche, come allenatore e come uomo».

PUGNALATA – «Be’, di certo quando l’Inter decise per lo scambio con Pagliuca. Non è che io sia contrario ad allontanare una bandiera, per carità. Però i termini devono essere chiari. Non una cosa del tipo “Vediamo se va in porto, sennò resti”. No, quello no. Me ne andai, ma dissi “Tornerò”».

AMICIZIE«Luca Vialli prima di tutto, per me un fratello. Pensi che quando giocavamo nell’Under 21 lui aveva una fidanzata di Cremona che gli firmava le giustificazioni a scuola. E poi Mancini, con quel piglio presidentesco. Ma potrei dirle Bergomi, Gullit, Sinisa».

MIHAJLOVIC –  «Veste male. Ma non glielo dica, sennò s’incazza. Anzi, gli mando un messaggio qui: Sinisa, ti voglio bene».

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