Editoriale

Una corsa senza un traguardo da raggiungere

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Senza obiettivi e senza un traguardo, la Sampdoria pareggia con un Chievo che non vuole fare brutta figura

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere il commento di un tifoso che all’ennesima dichiarazione standardizzata di uno dei nostri giocatori ha commentato con un «quanto è triste non avere più obiettivi per cui lottare» e anche se all’inizio, in cuor mio, non ero del tutto d’accordo perché credevo ancora in una scalata all’ottavo o al nono posto, adesso devo ammettere di condividere in toto la sua idea. Ieri d’altronde la Sampdoria è scesa in campo con la stessa voglia di chi ha ben poco da giocarsi e altrettanto poco da ottenere: i distinti erano pieni per metà, la nord era più vuota che piena, per fortuna la Gradinata ha cantato per tutto il tempo, perché di là loro ci credono sempre e cantano sempre; in campo forse c’era già chi si riteneva in vacanza. Fatto sta che questo Sampdoria – Chievo di mezza classifica, non pretendeva di essere nulla. Regini ha detto che è stata una delle prestazioni più brutte dell’anno, e anche se il Doria ci ha provato fino alla fine a segnare, non gli si può dare torto, perché non c’era niente in palio. L’ultimo traguardo raggiungibile, al momento, è il mantenimento del decimo posto, per il quale basterà pareggiare con l’Udinese, in trasferta, e magari evitare l’imbarcata con il Napoli: un decimo posto che significherebbe chiudere nella parte sinistra della classifica e ottenere qualche provento in più dai diritti televisivi, ma che dal punto di vista sportivo non dona alcun tipo di soddisfazione: la Coppa Italia a metà agosto si giocherà comunque.

Mi ha fatto comunque specie, nel post partita, per fornire una nota di colore, il modo in cui Sala si è presentato ai microfoni della stampa. Dopo il consueto passaggio a Sky, l’ex Hellas si è forse risentito eccessivamente di alcune valutazioni sulla gara fatte dai colleghi arrivando a snocciolare tutta la supponenza che aveva in corpo quando gli è stato chiesto di fare una valutazione circa i suoi eccessivi infortuni. Pur lodando la voglia di riscatto del giocatore, che palesemente è stato falcidiato da numerose ricadute che non gli hanno permesso di trovare la continuità, mi è sembrata abbastanza fuori contesto la sua reazione, soprattutto dopo una partita giocata in maniera blanda e per, come dicevamo poc’anzi, un traguardo che non c’era. Mi piace leggere la situazione annoverando Sala in quella schiera di giocatori che quest’anno avrebbero voluto fare di più e invece hanno dovuto e potuto raccogliere molto meno: voglio sperare la sua fosse rabbia agonistica, riversata in arroganza nel momento in cui dinanzi a sé si è ritrovato un piccolo drappello di cronisti che hanno dato una propria valutazione della partita, opposta a quella del terzino. In ogni caso, guardiamo tutti verso Udine e verso Delneri, che dopo essersi fatto di lato contro il Crotone difficilmente replicherà con la Sampdoria. Tutto per un decimo posto.

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