Hanno Detto
Sampdoria, Cecere su quanto accaduto al suo assistito Akinsanmiro: «Il vero problema non è stato il colore della pelle, secondo me le cose sono andate in questo modo…»
Il procuratore di Akinsanmiro, Cecere, ha spiegato le motivazioni dietro agli insulti razzisti dei tifosi del Brescia al proprio assistito: la sua analisi
Durante l’ultimo match di Serie BKT tra Sampdoria e Brescia si sono manifestati degli episodi spiacevoli come degli insulti razzisti da parte dei tifosi di casa al centrocampista di origini nigeriane Ebenezer Akinsanmiro.
Il centrocampista blucerchiato ha reagito alle provocazioni dei tifosi avversari venendo sostituito nella prima metà di gioco. A parlare dell’accaduto e ad analizzarlo è stato il procuratore del giocatore blucerchiato Crescenzo Cecere a Radio Sportiva Serie A e riportate da Tuttomercatoweb. Ecco perché i tifosi avrebbero provocato proprio lui:
«L’arbitro a Brescia ha sospeso la gara qualche secondo, ha fatto dare l’annuncio contro il razzismo dallo speaker dallo stadio. Ad Akinsanmiro questa cosa gli ha dato ulteriore carica, lo ha reso ancora più agonista. Ha deciso di continuare, non si è fermato, non ha deciso di tornare negli spogliatoi, non è andato dai suoi compagni a piangere com’è successo altre volte. Semplicemente ha un po’ sbeffeggiato la tifoseria di casa dopo il gol della Samp andando ad esultare in questo modo. Però il ragazzo è molto tranquillo, gli servirà per esperienza. A volte essere troppo bravo è un danno, non è un bene. Non è stato il colore della pelle secondo me, è stato un volerlo colpire, fallo innervosire. Il loro obiettivo era di farlo uscire dal campo e ci sono riusciti bene».