Stankovic: «Chi non soffre non gioisce. La Sampdoria merita tranquillità»
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Stankovic: «Chi non soffre non gioisce. La Sampdoria merita tranquillità»

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Conferenza stampa Stankovic: le dichiarazioni dell’allenatore della Sampdoria al termine del match di Coppa Italia contro l’Ascoli

(Alessio Eremita dallo stadio Ferraris)Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match di Coppa Italia vinto contro l’Ascoli. Ecco le sue dichiarazioni.

COPPA ITALIA – «Chi non sa soffrire non sa gioire. È stata una partita iniziata bene, avevamo tutto sotto controllo fino al gol. Non dovevamo abbassare la guardia, ma essere concentrati dal primo all’ultimo minuto. Dopo l’1-1 c’era più nervosismo rispetto alla partita contro la Roma perché i ragazzi volevano vincere. Non hanno mai mollato, è una loro vittoria. Li ringrazio perché sono stati bravi. Si vede che chi gioca meno è più stanco, ma insieme hanno sofferto e vinto».

CREMONESE – «Quella partita può cambiare il corso della stagione, il nostro cammino. Ma stasera è uscito fuori il gruppo, fattore che conta di più. Quando sono arrivato, ho fatto riferimento all’uomo e non al calciatore. In Serie A tutti sono bravi, ma in certe partite conta più la voglia di soffrire e dare qualcosa al compagno. Dobbiamo essere uniti, solo con questo spirito possiamo darci una bella scossa».

TIFOSI – «Mi fa grande piacere. 120 minuti senza mai fermarsi, in alcuni momenti nemmeno eravamo brillanti. E i tifosi aumentavano il tono della voce. Loro ci credono, hanno fatto il loro. Adesso tocca a noi, io per primo dovrò trovare la formula per cambiare la stagione. Li ringrazio perché sono spettacolari, davvero non ho parole».

INFORTUNIO VIEIRA – «Ieri ha girato la caviglia nella partitina finale. In riscaldamento ci ha provato, ma non si sentiva la caviglia stabile e non potevano correre alcun rischio. C’era Rincon pronto, ha sentito un affaticamento nell’intervallo. Lo stesso vale per Pussetto. I cambi erano concordati, tipo Caputo-Quagliarella, altri sono stati dettati dall’emergenza».

VITTORIA – «Loro si meritano un po’ di gioia. Parlavo con Djuricic, lui con uno stop vuole fare tre cose… Ci mette tutto se stesso, come gli altri. Ma c’è troppa voglia di strafare, dobbiamo equilibrare l’energia ed essere meno frenetici. Con tranquillità arriveranno anche le giocate, in campo abbiamo talento. Sono contento per i ragazzi».

POCHI GOL – «Non divido i ruoli, siamo un blocco unico. Se gli attaccanti non segnano, forse non arrivano le palle giuste. E poi facciamo male la costruzione e i difensori non hanno palle giocabili tra i piedi. Dobbiamo migliorare in ogni posizione, siamo un gruppo. Sono contento per Caputo, Gabbiadini, Djuricic. Si meritano un po’ di tranquillità stanotte. Da domani penseremo alla partita con la Cremonese».

CONTINI – «È stato monumentale. La sua presenza ci ha dato sicurezza durante i 120 minuti, è stato il numero uno. Ci vuole personalità a portare la squadra sulle spalle. Ha parato tre rigori, ha segnato… Cosa vuoi chiedergli di più?».

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