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Sampdoria, Albisetti: «Ecco cosa succederebbe in caso di mancato ritorno in A. Sullo stadio….»

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Roberto Albisetti, docente ed esperto di economia e finanza, ha fatto un quadro generale sulle ultime vicende della Sampdoria: le parole

Roberto Albisetti, docente ed esperto di economia e finanza, ha fatto un quadro generale sulle ultime vicende della Sampdoria. Ecco le sue parole rilasciate ai microfoni di Telenord.

CALCIOMERCATO«Credo che se hanno speso se lo possano permettere. Adesso che sono tranquilli dopo l’allontanamento di Ferrero, hanno potuto fare investimenti sia come struttura societaria, mettendo sotto contratto Accardi e il suo staff, sia come squadra, ingaggiando calciatori di categoria ma di livello alto. Se lo hanno fatto non mi preoccuperei, significa che possono farlo. Penso poi che a gennaio ci saranno nuovi ingressi in cassa, soprattutto dovuti a cessioni di esuberi».

INIZIO STAGIONE«Con tutto l’affetto e la stima per Pirlo, il suo percorso alla Samp ha avuto luci e ombre. Essere arrivato ai playoff con la squadra che aveva lo scorso anno è stato un traguardo importante. Il gioco però non c’era. Venti passaggi per superare la metà campo, ma la metà delle volte dopo quattro passaggi perdevano il pallone. Era veramente una squadra difficile da guardare».

FUTURO SOCIETARIO – «Dal punto di vista societario, nel business plan presentato al giudice, la proprietà prevedeva di tornare in A in due anni. Se il periodo si prolungasse, il flusso di cassa non sarebbe quello aspettato dai creditori. Le soluzioni quindi sarebbero due, o si ricapitalizza con l’innesto di fondi, o rinegozi i termini con i creditori. La seconda strada la ritengo difficile. In ogni caso, con questa squadra credo possano riuscire a fare meglio di quanto fatto l’anno scorso, al di là dell’inizio di stagione e dell’atteggiamento mostrato in almeno due partite su quattro».

STADIO «Non è necessariamente detto che se Sampdoria e Genoa presentano una forma associativa al comune, con lo scopo di rilevare lo stadio, questo voglia dire che gli altri problemi siano risolti. Fondi prima di tutto. Bisogna però fare un passo indietro, perché la gestione per ora è ferma ad un modello anni ’50, dove un ente pubblico cede la gestione a società private e finisce che chi gestisce la struttura si occupa della manutenzione ordinaria ma nessuno della straordinaria portando al decadimento delle strutture. Adesso quindi servirebbero fondi per l’acquisto e soldi per la ristrutturazione, che non so se Sampdoria e Genoa hanno o comunque hanno modo di reperire. Questi investimenti immobiliari oggi si possono anche mettere all’asta».

OFFERTE «Chi presenta le offerte sono comunemente fondi immobiliare e poi sono questi fondi che possono affittare alla società di calcio. I privati, i fondi immobiliari che comprano queste strutture, dedicano una parte agli eventi, anche sportivi, e un’altra parte allo sviluppo commerciale. Ad esempio, al nuovo palasport ci sarà un centro commerciale con negozi e una food court molto importante. Questi sono gli aspetti che lo rendono conveniente».

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