Samp, tutela contro i falsi d'autore sui propri prodotti - Samp News 24
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2014

Samp, tutela contro i falsi d’autore sui propri prodotti

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Non solo novità sui social, ma anche news sulla lotta alla contraffazione: questo l’oggetto di discussione all’interno dell’ultimo “Licensee Workshop” tenutosi prima del fischio d’inizio di Samp-Cagliari, in una saletta del Ferraris. La società, nella persona del suo direttore dell’area marketing Marco Caroli, ha spiegato il suo progetto: la Samp vuole essere la prima società di calcio a comprare i prodotti contraffati in cambio di quelli ufficiali. Caroli spiega il perché: «In questo periodo stiamo facendo il giro di cartolerie, tabacchini o esercizi che comunque commercializzano i nostri prodotti. Chiediamo di fare un inventario della merce e se troviamo qualcosa di “non ufficiale”, proponiamo il baratto con una contropartita dello stesso valore commerciale di prodotti ufficiali».

Un’idea innovativa, anche per evitare che venga venduta merce contraffatta, visto che è un reato penalmente perseguibile: «Esatto e bisogna anche precisare che questo scambio rappresenta un costo per la Sampdoria, ma abbiamo intrapreso quest’attività perché siamo convinti che possa esser utile nel percorso che permetta una buona fede all’esercente». Non tutti però hanno accettato la proposta: «Qualcuno l’ha respinta – precisa Caroli a “Il Secolo XIX” – In questo caso ci riserveremo di tornare in un secondo momento con la Guardia di Finanza per un accertamento». Insomma, Samp sul piede di guerra, ma anche determinata a riutilizzare i materiali falsi per iniziative benefiche.

Sebastiano Campisi, ispettore della Guardia di Finanza specializzato nel settore della lotta alla contraffazione, spiega alcune peculiarità di questo campo: «La differenza tra un prodotto legale e uno illegale lo fa l’ologramma numerato su ogni oggetto ufficiale. Se manca quello, siamo in presenza di un falso». Il merchandising illegale costa alla Samp parecchi soldi: per ogni maglietta ufficiale comprata, se ne vendono due false, con quest’ultime sono prodotte sopratutto in Romania ed Egitto. Si parla anche di prodotti venduti all’esterno dello stadio prima delle partite: «Anche in questo caso ci stiamo muovendo – conclude Campisi – Poiché l’ambulante per occupare il suolo pubblico deve avere la licenza e chiedere i permessi, si può subordinare la concessione al possesso della licenza di venditore ufficiale».

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