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Samp, salvezza non impossibile ma serve un cambio di passo

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Difficile trovare nuove chiavi di lettura per una stagione ormai fallimentare.

Mancanza di player trading, rosa vecchia, crisi tecnica, operazioni sbagliate e gestione imprudente. Il presente della Doria è un intreccio di circostanze volute e solo in parte casuali che hanno portato la squadra al tracollo. Il presente dalla Samp sogna una salvezza che profuma di miracolo sportivo e per raggiungerla serve un cambio di passo netto e repentino, quasi immaginifico. Ma il calendario non esclude sorprese imprevedibili, complice un trittico di sfide salvezza proprio al Marassi con le dirette contendenti: Cremonese, Verona e Spezia.

Difficile trovare anche nuove chiavi di lettura in chiave statistica. Eloquente il quadro degli expected goals (XG), direttamente proporzionale al totale delle reti (non) realizzate fino alla gara interna con la Salernitana: 11 in 25 partite. E proprio per quanto riguarda riguarda gli expected goals, solo un club di Premier League è peggio della Sampdoria. Spezia e Salernitana hanno parzialmente rallentato la corsa in termini di punti nella seconda fase del campionato, ma i risultati dei blucerchiati finora non hanno permesso di erodere punti preziosi sulle dirette concorrenti. Nella stagione precedente proprio i granata raggiunsero l’insperata salvezza all’ultima giornata a quota 31. Se tutto restasse invariato servirebbero almeno 19 punti nelle rimanenti partite.

Intanto i siti per le scommesse valutano al ribasso anche le possibilità di salvezza dei blucerchiati. Le quote retrocessione dei doriani mostrano con evidenza che la squadra di Stankovic abbia bisogno di un vero miracolo per invertire la rotta o ottenere la permanenza in A. I bookmakers condannano la Cremonese a 1.01. Stesse quote per la Doria. 1.60 per il Verona, 2.20 per lo Spezia, 4.50 per la Salernitana.

Quello che serve alla Sampdoria è lo spirito di Emil Audero, che in diverse occasioni non si è sottratto nel prendere posizione, stavolta non tra i pali, in merito alla stagione blucerchiata sempre più complessa. “Per salvare la Samp ho detto no alla Premier”, rifiutando la proposta del Nottingham Forest nella massima serie inglese. “Ho pensato che servisse ogni sforzo per uscire da questa situazione. Ho avuto un’offerta, ma dovevo ricambiare la fiducia ricevuta qui: non era giusto andarsene così”. E aggiunge: “Ci serve la scintilla. Abbiamo rinunciato allo stipendio di dicembre per evitare scenari disastrosi”. Proprio lui, che in mezzo ai flutti del mare mosso, quest’anno è stato scelto come capitano dal tecnico serbo.

“I veri marinai si vedono quando c’è tempesta” ha dichiarato dal canto suo Dejan Stankovic in questa stagione al limite del naufragio blucerchiato. Stagione che sembra salvare solo il pubblico. Encomiabile è uno dei tanti aggettivi spendibili per la sud e per l’intero popolo doriano. “Venendo allo stadio ho visto gente dai 7 ai 77 anni applaudirci e incoraggiarci. Ho visto la coreografia, la gente cantare: mi viene la pelle d’oca”, ha dichiarato Dejan nel post-Salernitana. “Non so cosa i nostri tifosi possano fare di più”.

Nella vita, come nel calcio, niente è mai perduto. I precedenti, così come il passato, servono a tenere alto il morale anche nei momenti estremi. L’anno scorso proprio la Salernitana ha insegnato alla Serie A che nulla è impossibile. La Sampdoria potrebbe far suo il mantra della tenacia e abbandonare ogni arrendevolezza. Il campionato non è ancora finito. Scontri diretti in casa con Verona, Cremonese e Spezia. Abbordabili le casalinghe con Empoli e Sassuolo. Insormontabili alcune esterne: Juventus, Roma, Milan e Napoli. Complesse tutte le altre lontane dal Marassi.  “Possiamo ancora salvarci, guai a mollare”, tuona Stankovic dopo l’ennesimo pareggio casalingo, che nel frattempo ha conquistato un punto in più rispetto a Giampaolo nel girone d’andata a parità di partite giocate.

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