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Samp, l’idea terzino potrebbe portare a un vecchio amore

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Sala, Bereszynski, Regini, Dodô e Pavlovic: tutti sotto esame se dovessero rimanere alla Samp, che potrebbe pensare a un vecchio obiettivo di mercato

Non è una novità: la maledizione della fascia sinistra di difesa è un vecchio malanno della Samp. Una situazione tattica non risolta, lasciata morire lì senza grossi problemi. Come a dire: «Saremo fortunati, in qualche modo ce la caveremo». E in fondo, l’attuale panorama del calcio racconta che, no, grossi terzini non ci sono. I maggiori esponenti del ruolo – Marcelo, Lahm, Dani Alves – sono in là con l’età o si stanno per ritirare, come nel caso del tedesco. Ergo non è facile trovare degli interpreti con un’età giovane, perché il ruolo del terzino sembra essersi perso per strada, tra l’utilizzo sempre più grande di esterni a tutto campo e un impoverimento tattico avvenuto nel mondo (meno in Italia). Ma la Samp può e soprattutto deve porre un rimedio a questa situazione. A modo loro, tutti i terzini han deluso quest’anno o quanto meno lasciato più di un dubbio: gli unici leggermente esclusi da questa dinamica sembrano essere Bereszynski e Pavlovic, ma perché il primo è arrivato a gennaio dal Legia Varsavia e il secondo ha giocato troppo poco.

VECCHIO AMORE – Se dovesse risolvere la situazione, la Sampdoria potrebbe percorrere due strade. La prima è più logica per questo nuovo corso basato sulla linea verde: Borna Sosa è un primo nome, ma l’obiettivo è cercare un altro giocatore giovane, che possa crescere sotto l’ombrello blucerchiato e in due anni diventare un’ingente plusvalenza. Il “modello Udinese” – spesso vaticinato sotto la guida di Edoardo Garrone – è diventato realtà con Ferrero. Oppure c’è un’altra strada, perché comunque i giocatori esperti possono esser d’aiuto: con l’addio probabile di Cigarini, invecchiare la squadra potrebbe esser comunque utile, a patto che l’aggiunta sia di livello. E allora viene in mente un vecchio amore di mercato, quel Juan Camilo Zuniga sognato nell’estate 2015. Il colombiano sarebbe dovuto rientrare nell’operazione Soriano-Napoli, poi tutto naufragò, compreso l’arrivo del terzino; Zuniga continuò a non giocare, prima di approdare in prestito al Bologna e poi al Watford nella scorsa estate, dove ha ritrovato il suo mentore, Walter Mazzarri.

PERCHÉ NO – Ci sono delle contro-indicazioni. Come detto, il nuovo corso Samp sembra punta sui giovani, meglio ancora se poco conosciuti e futuribili. Spese da 3-4 milioni di euro possono diventare miniere d’oro (Schick insegna) e al Doria è piaciuto questo primo anno di rodaggio: già la scorsa estate si sono fatti diversi utili, ma proseguendo su questa strada, la Samp diventerebbe una plusvalenza continua in pochi anni. Inoltre, Zuniga ha sì ricominciato a giocare tra Bologna e Watford, ma non tanto. Anche quest’anno – lontano da Napoli e dagli ostacoli che l’hanno tenuto fermo per quasi un anno e mezzo – ha 21 presenze all’attivo (solo sette gare da titolare), con il grande momento del gol realizzato al Manchester United. Infine, c’è il problema ingaggio: un ingaggio da 3,2 milioni di euro, che il Napoli ha ceduto volentieri al Watford, visto che le Wasps hanno accettato di caricarselo sulle proprie spalle.

PERCHÉ SÌ – Tuttavia, i lati positivi orientano al sì. Innanzitutto l’esperienza: Zuniga è un classe ’85, ha giocato un Mondiale e tre Copa América, collezionando 62 presenze con la nazionale colombiana. E che, fino al momento delle sue dispute contrattuali con il Napoli, era un titolare fisso per Rafa Benitez, nonché un signore da 162 presenze in Serie A. A questo vanno aggiunte la duttilità (ha giocato da esterno nel 3-5-2, trequartista nel 3-4-2-1, terzino sinistro e destro; al Watford l’hanno persino provato da centrocampista centrale) e la capacità di saltare l’uomo, che manca come il pane alla Samp, sebbene nel modulo di Giampaolo la spinta dei terzini non sia il tratto fondamentale del 4-3-1-2. Infine, la cosa più importante: è vero che il Watford potrebbe riscattarlo a fine stagione, ma Zuniga ha giocato solo cinque partite dall’inizio del 2017, tutte da subentrante (56′ totali). Forse è il segnale di come il club inglese non sia più tanto interessato ai destini del calciatore. E allora il colombiano preferirebbe tornare in Italia, ma non lo farà con il Napoli: il suo contratto – quell’accordo che è stato praticamente una prigione dorata – è infatti in scadenza il 30 giugno prossimo (ci sarebbe l’opzione per un’altra stagione, ma crediamo che nessuna delle parti in corso voglia continuare su questa strada). Questo vuol dire che Zuniga potrebbe accordarsi con chi vuole: per la Samp sarebbe un affare d’oro, per il colombiano un buon posto da cui ripartire in un campionato che conosce bene. E in fondo, la cura genovese ha funzionato per Muriel, no?

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