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Samp, caccia al talento: il prossimo potrebbe essere brasiliano
Una suggestione per la Samp, alla caccia di un attaccante per la prossima stagione se dovesse partire uno tra Muriel e Schick: l’occasione è verdeoro
Si ragiona in casa Samp. Si ragiona su quanto di sbagliato in campo, con gli ultimi 180′ decisamente rivedibili per voglia e risultato finale: le due sconfitte – sul campo del Sassuolo e in casa contro il Crotone, entrambe in rimonta – sono state a lungo analizzate e ci si aspetta una risposta almeno dal punto di vista caratteriale da parte dei blucerchiati nella prossima gara di campionato, quando la Samp sarà ospite del Torino alle 20.45 di sabato. Detto questo, però, la società di Corte Lambruschini deve pensare al futuro. Le voci riguardanti Luis Muriel e Patrik Schick si moltiplicano: se prima è toccato al colombiano (ora fuori per infortunio), ora è il turno del ceco. Uno dei due al 99% partirà; se così fosse, toccherà trovare un back-up per chi rimarrà. Ed ecco allora che la situazione di uno dei talenti più interessanti e più discontinui degli ultimi anni in Europa viene incontro alla Samp.
MADE IN CHELSEA – L’attacco dell’anno prossimo è una sorta di rebus: come detto, una delle seconde punte quasi sicuramente lascerà la Genova blucerchiata, senza contare che Quagliarella potrebbe anche pensare a un ritorno eccellente a Napoli (qualora gli azzurri si facessero avanti: tutto da vedere) e Budimir andrà via. In ogni caso, servirà una nuova seconda punta. E il nome da rilanciare c’è, perché un classe ’94 che ha fatto il giro del mondo non è certamente più un giovane sbarbato, ma non è neanche un vecchio. Il mondo è pieno di giocatori rilanciatisi in ritardo, capaci di risorgere dalle proprie ceneri. Nessuno ci vieta di pensare che Lucas Domingues Piazon possa fare altrettanto. Proprio lui, che a 11 anni scelse di lasciare il futsal per dedicarsi al calcio: dopo anni trascorsi tra le giovanili di Coritiba, Atlético Paranense e San Paolo, nonché a stupire tutti con l’U-15 e l’U-17 del Brasile, la mossa decisiva arriva dal Chelsea, che lo preleva per la bellezza di poco più di sette milioni di euro nel 2011. Sembra il passo definitivo che svolta la sua carriera, con i Blues che battono la concorrenza della Juventus: «Il mio stile di gioco è differente dal tipico attaccante brasiliano – conferma Piazon al suo arrivo a “Stamford Bridge” -. Quando pensate a quel prototipo, vi vengono in mente dribbling e movimenti di un certo tipo; il mio stile di gioco, invece, è più semplice e diretto, come un centrocampista spostato in avanti. Mi piace dialogare con i compagni e non mi piace tenere il pallone troppo a lungo».
Il contingente brasiliano lo aiuta a integrarsi a Londra, ma per l’esordio con la prima squadra bisogna attendere la stagione successiva: sulla panchina dei Blues non c’è più Villas-Boas, ma Roberto Di Matteo, che però lo inserisce addirittura nella lista per la Champions League. Gioca nella League Cup, poi esordisce anche in campionato: mette due assist e il Chelsea a gennaio lo manda a Malaga, dove si ritaglia uno spazio comunque importante. Sembra l’inizio del sogno, visto che Piazon ha a lungo voluto giocare per il Chelsea. Invece, è solo la prima tappa di un lungo tour, fatto di prestiti e delusioni personali. Il brasiliano fa benissimo a Arnhem con il Vitesse (praticamente una B-squad dei Blues, ma in Eredivisie), dove realizza ben 11 gol; poi tocca all’Eintracht Francoforte, dove fatica invece a ritagliarsi un suo spazio; infine la Championship, con Piazon che ha militato nelle ultime due stagioni per Reading e Fulham. L’avventura con quest’ultimo è stata sfortunata, poiché il brasiliano si è rotto la mandibola e ciò ha condizionato l’avventura al Craven Cottage.
AFFARE DA PROVARE – Nel settembre 2016, Piazon aveva dichiarato di esser stanco dei prestiti decisi dal Chelsea e di voler trovare una casa stabile per la propria carriera. E qui viene incontro la Samp, perché quel contratto stipulato con i Blues andrà in scadenza proprio a maggio. Dal 31 maggio prossimo, Lucas Piazon sarà libero di andare dove vorrà; di sicuro, il Chelsea non lo tratterrà oltre, visto il grande vivaio che ha a disposizione e i giovani che debutteranno certamente sotto Conte nella prossima stagione. Insomma, il grande sogno del brasiliano, che voleva giocare a lungo con il Chelsea, sembra ormai finito dopo tutti questi prestiti. Ma perché la Samp dovrebbe provarci?
I motivi sono sostanzialmente tre. Il primo risale a quanto detto nella presentazione al Chelsea: «Non mi piace correre con la palla, preferisco dialogare con i compagni». Un dettame che si sposerebbe alla grande con i dettami tecnico-tattici di Marco Giampaolo, che vuole delle punte in grado di allargarsi, svariare e creare così spazi per l’inserimento del trequartista o delle mezzali. Nella sua carriera, Piazon è partito come attaccante e ha finito per diventare ala, ma non è troppo tardi per recuperarlo come seconda punta e inserirlo in un determinato impianto tattico. Il secondo: è a parametro zero. Non nascondiamoci: la Samp vedrebbe di buon occhio un affare di questo genere, ovvero l’arrivo di un ex potenziale campione da rilanciare, magari in silenzio e trattandolo con il massimo riguardo, dandogli appunto quella sensazione di fiducia che il Chelsea non sembra avergli dato. Inoltre, l’ingaggio attualmente percepito a Londra è di 900mila euro, forse abbassabili con l’arrivo alla Samp dopo tanto peregrinare in giro per il mondo. Il terzo: come abbiamo già detto, la Samp deve già gestire il problema di non aver avuto un effettivo vice-Quagliarella in questa stagione, con Budimir scomparso dalle rotazioni dopo il mercato di gennaio. Se veramente – come sembra – uno tra Muriel e Schick dovesse lasciare Genova, Giampaolo avrà lo stesso problema anche per l’altro partner d’attacco, con la Samp che si è trattata piuttosto bene in questa stagione. Prendere Piazon risolverebbe la questione alla radice: ora sta alla Samp provarne ad approfittare.