2013

Samp, adesso svegliati

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Per alcuni l’estate è cominciata prima del previsto, per altri il letargo invernale non è mai finito. Quello che è certo, è che i primi come i secondi dovrebbero svegliarsi e capire che, affinché cali finalmente il sipario, è necessario darsi una mossa. Il margine di nove punti di vantaggio dalla terzultima piazza alla vigilia del patatrac di ieri ci aveva fatto già pregustare il lieto fine, le vittorie di Genoa e Palermo potrebbero clamorosamente rimettere tutto in discussione. A dire il vero, alla Samp sembra mancare il tempo per bissare il disastroso harakiri di due anni fa, ed anche l’ostico calendario delle dirette concorrenti, oltre a quello che resta un buon margine di vantaggio, fornisce alla Samp un comodo traghetto per lasciare finalmente le disperate acque delle ultime piazze. I blucerchiati però, sono immobili.

È questo che spaventa maggiormente: l’atteggiamento. Lo stato di dormiveglia di una squadra sportivamente stuprata dal talento della Fiorentina, e che non mostra, da tempo, alcune tracce dell’identikit di duro carisma e pragmatismo che solitamente si associa al suo allenatore, Delio Rossi. La compassata seconda parte di campionato di Pedro Obiang, così come lo stucchevole ponziopilatismo di Icardi che sembra aver inteso la Samp come un videogioco, e che da buon bambino, si è stufato e ne vuole uno nuovo. La genetica discontinuità di Sansone, e la fumosa mediocrità di Estigarribia. Il tocco finale è dato dall’allarmante crisi di nervi di Gastaldello, paladino della sampdorianità impassibile e galante anche nelle avversità che ieri è parso, più che altro, il molosso sguinzagliato da Delio per regolare i conti col ribelle Ljajic. Non è questa la Sampdoria che vogliamo, non è questa la Samp che può salvarsi, non sulle sue gambe, almeno. Perché l’ottimo seppur intermittente lavoro della gemella bella e lucente di questa Samp appassita, ha messo i blucerchiati su un espresso che conduce dritti alla salvezza e quindi, questa Samp, può paradossalmente arrivarci senza muovere un dito. Ma non è detto, anzi: c’è da sudare. 

Perché è vero che ad Udine, la Samp avrà la ghiotta opportunità di staccare il Palermo, comprensibilmente sfavorito allo Juventus Stadium contro i bianconeri e il loro spumante-Scudetto già in fresco. Ma è anche vero che sfiderà la squadra più in forma del campionato, e lo farà senza Palombo e Gastaldello, pilastri della già claudicante difesa blucerchiata. Il sogno di un campionato finalmente tranquillo pare essere svanito, vivremo anche le prossime partite col cuore in gola. Insomma, non c’è da stare mai tranquilli. Con la Sampdoria è così.

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