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Salernitana Sampdoria, Breda: «È la partita della paura»
Salernitana Sampdoria, Breda è il doppio ex della partita: le dichiarazioni del calciatore in vista del match di campionato
Salernitana Sampdoria si avvicina. Partita della svolta per una delle due squadre o partita della paura che potrebbe portare le formazioni ad annullarsi a vicenda e spartirsi un punto a testa. A parlare della sfida, ai taccuini de Il Secolo XIX, è Roberto Breda. Le parole del doppio ex.
PARTITA DELLA PAURA – «Rischia di essere la partita della paura perché entrambe le squadre non possono permettersi un passo falso. È uno scontro diretto. C’è anche un discorso di gestione dell’ambiente: non vincere sarebbe un problema per entrambe».
CONFERMA D’AVERSA – «Parlo da addetto ai lavori, ritengo che sia stata una decisione giusta. Se tu sei convinto della scelta che hai fatto a giugno, devi dargli fiducia per forza. La Sampdoria ha molte attenuanti. Il vantaggio è che Faggiano e D’Aversa hanno un ottimo feeling e questo fatto poi te lo ritrovi in questi momenti. Così diventa più facile mettere a posto le cose. Anche a Parma in Serie B ci furono dei momenti un po’ particolari e loro furono bravi a venirne fuori».
COLANTUONO – «Lui era già a Salerno, sono andati a colpo sicuro perché gli riconoscono delle doti e delle qualità che possono essere utili in questo momento. Magari si aspettavano una svolta diversa, ma la Serie A è tosta. Quest’anno non è facile per nessuno salvarsi, non solo per la Salernitana. Le squadre che sembrava più scontato dovessero soffrire come Venezia, Spezia ed Empoli stanno facendo punti, mentre altre che non l’aspettavi come Cagliari, Sampdoria e Genoa stanno faticando».
SALVEZZA SALERNITANA – «È ancora tutto in gioco, l’importante è restare attaccati a quel gruppo. La Salernitana ha dimostrato di essere una squadra viva. Al di là di quello che farà sul mercato di gennaio, devono sfruttare meglio ciò che hanno. Penso a Simy, Ribery e Bonazzoli».
CLASSIFICA SAMPDORIA – «Sì, la Sampdoria ha dei valori che non rispecchiano certo questa classifica. Non mi aspettavo che potesse incontrare questo tipo di difficoltà soprattutto dopo averla vista all’opera contro Milan e Inter a Marassi. La Sampdoria aveva fatto bene con entrambe, rimanendo sempre in partita. I blucerchiati devono avere la fortuna di azzeccare due o tre risultati importanti».
RICORDI ALLA SAMPDORIA – «Se non ci fosse stata la Sampdoria, non avrei fatto il mestiere di calciatore e poi di allenatore. Mi hanno presto che avevo 15 anni, il quarto anno mi hanno fatto salire in prima squadra, ho avuto l’opportunità di giocare due partite, una in Supercoppa e una in campionato. E sono rimasto in rosa l’anno che abbiamo vinto la Coppa delle Coppe. È stata un’esperienza unica. Il ricordo più devastante che ho è la mia prima panchina a Napoli contro Maradona».
RICORDI ALLA SALERNITANA – «Se alla Sampdoria sono stato uno spettatore non pagante, a Salerno invece fui un protagonista. Ho vistturo il periodo migliore della storia granata. Ero capitano della squadra che andò in Serie A. Avevo un grande legame con la piazza. A Salerno ho fatto di tutto, anche l’assessore allo Sport con De Luca. Da allenatore sfiorai promozione in B, perendo la finale con il Verona in un anno difficilissimo per il club».