2014
Salamon, un difensore che può sfondare
Da poche ore è stata confermata un’indiscrezione ormai nota da giorni: Andrea Poli resterà al Milan, a titolo definitivo. C’è dell’altro, però. Contestualmente Bartosz Salamon non solo non svuota il suo armadietto a Bogliasco, ma lo rimpingua, sicuro (come pare) di disputare un’altra stagione all’ombra della Lanterna. La natura dell’operazione smentisce ciò che ci portano a pensare articoli che titolano “Poli resta al Milan” e che solo nel sottotitolo o, peggio, nel corpo parlano di un “Salamon che invece resta alla Samp“. Perché a dispetto di una stagione praticamente anonima, la valutazione di Salamon è rimasta quasi intatta: per la prima metà del cartellino di Poli, il Milan mise sul piatto 1,25 milioni oltre alla metà del calciatore polacco; per il riscatto completo ne sono stati versati 2,5. Il che significa che, rebus sic stantibus, Poli vale solo 5 milioni in più di Salamon. Sarebbe carino provare a capire perché: ci proveremo.
Come qualche malizioso ricorda, il gigantesco difensore divenuto famoso nel Brescia è sotto l’ala protettiva di Mino Raiola, autentico Re Mida nella procura calcistica nonché complice di valutazioni spesso gonfiate relative ai suoi assistiti. Addirittura, quando nel gennaio 2013 fu acquistato dal Milan, sulle sue tracce ci furono club come Borussia Dortmund e Manchester City. Salamon nei suoi anni al Brescia ha effettivamente dimostrato di poter fare qualcosa di importante: basta vederlo per capire che almeno il fisico proprio non gli manca. Non è tutto: ha anche un piede tutt’altro che sgradevole, con cui si è prima conquistato una bella reputazione come mediano davanti alla difesa ed ha poi quasi sfondato (prendendosi il Milan) con lo spostamento a centrale difensivo. I suoi mesi blucerchiati ci hanno detto ben poco di lui: il ritiro di Bardonecchia come il match contro il Catania (sua unica presenza da titolare in Serie A) hanno mostrato un Salamon con evidenti lacune dal punto di vista atletico, che ne rendono difficile, ancor più in Serie A, l’affermazione come centrocampista.
Ma come difensore la storia può cambiare: ha un ottimo fisico, un buonissimo piede e anche una naturale attitudine alla fase difensiva. Contro la Roma, in Coppa Italia, nell’altra partita che ha giocato da titolare è stato quasi perfetto giocando in quella posizione. Insomma, il potenziale c’è: vediamo di valorizzarlo.