2013
Salamon a 360° a Samp TV: «Sono felice di far parte della Sampdoria, voglio far molto bene»
Il ritiro di Bardonecchia sta volgendo al termine, i ragazzi di mister Delio Rossi hanno lavorato e sudato tra i boschi e le salite della località della Val di Susa per quasi 15 giorni, le loro gambe hanno macinato molto kilometri e domenica faranno ritorno nell’afa di Genova.
Il gruppo, come ripetuto anche dai veterani blucerchiati, è molto unito e ben costruito e anche i nuovi giocatori, come Bartosz Salamon, si sono inseriti al meglio. Il gigante di Poznan ha impressionato molti tifosi ma soprattutto gli addetti ai lavori che vedono nel ragazzo molte potenzialità; la sua volontà è chiara: «Voglio crescere con questa maglia», queste le sue parole rilasciate qualche giorno fa durante la visita al Samp Village.
Questa sera, ospite dell’ultimo “Studio Live” bardonecchiese di Samp TV, era proprio il difensore 22enne, che ha parlato così ai microfoni del canale blucerchiato direttamente dall’Hotel Ca’ Fiore: «Domani riposo? Si! Finalmente ci possiamo riposare. In questi quattro giorni abbiamo lavorato parecchio e questa mezza giornata di riposo ce la prendiamo tutta. Mi sono integrato abbastanza bene qui in Italia, ho molti amici italiani, anche la fidanzata è italiana, però la mentalità e le mie abitudini sono rimaste più polacche. Il mio ruolo? L’ho già detto alla presentazione, posso ricoprire sia il ruolo di centrocampista sia quello di difensore, ma preferisco quest’ultimo. Logicamente io sono disposto a giocare dove mi dice il mister. I tifosi? Sono presenti, gentili e affettuosi, ci sono sempre, anche alla mattina, e ci sostengono in ogni momento della giornata. Penso che una squadra come la Sampdoria sia un club molto importante, tutti noi giocatori abbiamo intenzione di onorare fino in fondo questa maglia; io la Sampdoria ho iniziato a conoscerla da quando sono arrivato in Italia, vedere le partite in tv mi faceva piacere soprattutto per i colori e lo stadio in cui si gioca, poi in Polonia si parla della Sampdoria, perché qualche anno fa ci fu una partita contro una squadra del mio paese».
Continua poi così il giovane polacco blucerchiato: «L’infortunio al Milan? Sono rimasto fuori quattro settimane e ho perso l’opportunità di giocare con la maglia rossonera; poi quando sono rientrato la squadra aveva trovato una sua quadratura. Io come Bart dei Simpson? No, non mi definirei un pazzo come il ragazzino dei Simpson, sono molto giudizioso e penso sempre prima di agire. Il mio obiettivo è quello di trovare spazio, è il mister che decide dove farmi giocare, io sono a totale disposizione della squadra. Wszolek secondo me ha grandi qualità fisiche e se migliora tatticamente può diventare molto utile, il mister saprà trovargli la posizione migliore in campo anche se finora la lingua, per lui, è il problema maggiore. Ho trovato un grandissimo gruppo, molto compatto. Giovani e vecchi hanno legato molto, non ci sono problemi e nessuna differenza tra noi. Conoscevo già Regini e Berardi, poi logicamente il mio connazionale Pawel, ma in generale mi trovo bene con tutti, sono molto felice di far parte di questo gruppo. La trattativa con la Samp? Non ci ho pensato su, dopo un secondo ho detto sì. Il mio modello? Non ne ho uno preciso, però mi ispiro ai difensori che hanno tecnica e sono giocatori eleganti e di classe come Piqué oppure Hummels, io sto lavorando sul mio stile ma come giocano loro mi piace molto. Rossi? La preparazione è stata molto dura, quasi al limite della sopportazione fisica, però meno dura rispetto a quella che feci con mister Zeman».
Poi una battuta sulla stracittadina di Genova, il Derby della Lanterna: «Non c’è bisogno di parlarne, già prima di venire a Genova sapevo dell’importanza di questa partita, una vittoria per i tifosi significa molto e io mi auguro di giocare un match del genere».
Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Samp TV, c’è anche spazio per rivelare qualche “segreto”: «Il mio numero di maglia sarà il 4, perché a me piace molto il 14, però qui era occupato e allora ho deciso di virare sul 4. La Sampdoria per me è un punto d’arrivo, perché è una società che m’ispira tanto, l’ambiente e i tifosi sono fantastici. Sono sicuro che col tempo si potrebbe arrivare a fare qualcosa di importante. Una promessa? A me non piace fare le promesse, mi piace dimostrare le cose con i fatti, però posso garantire di mettercela tutta per far bene qui alla Sampdoria e far felici i tifosi».