2014

Sala, il doppio ex: «Mantovani, un padre per noi. Ventura l’uomo giusto»

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Un altro doppio ex eccellente di Torino-Samp è certamente Patrizio Sala, uno dei protagonisti della risalita dalla B alla A nel 1982, ma sopratutto simbolo del Torino. I suoi ricordi sull’esperienza a Genova: «I ricordi sono legati alla promozione in A dopo che ci classificammo secondi a pari punti con il Pisa. Eravamo un’ottima squadra, composta da giocatori provenienti in gran parte dalla A. Ma al di là di questo, inisieme ai miei compagni avevo instaurato un rapporto straordinario con la famiglia Mantovani – racconta Sala a “Il Secolo XIX” – Venire alla Samp non fu una scelta facile. Il Torino era stata la mia prima squadra in A, non mi sarei mai spostato da lì».

Mantovani fu bravo a convincere Sala: «Fu una bella chiaccherata e non parlammo di soldi. La Sampdoria fu una scelta di vita, anche se il passaggio di categoria al momento mi penalizzò in chiave Nazionale. Dissi di sì anche per un motivo di orgoglio nei confronti del Torino, da cui ero stato scaricato per motivi di bilancio…». 34 presenze e un gol con la maglia blucerchiata, la sua avventura durò una stagione: «Ero in prestito dal Torino e a fine anno venni ceduto alla Fiorentina». Ci si chiede se è rimasto in contatto con qualche compagno: «L’unico che sento ogni tanto è Scanziani. Siamo vicini di casa: io abito a Monza, lui a Verano».

Storia particolare quella di Sala: venne notato da Gigi Radice quando giocava in C con il Monza, approdò al Torino e vinse lo scudetto. Chissà se oggi sarebbe possibile: «Io ho avuto un po’ di fortuna. Se Radice fosse rimasto al Cagliari, forse sarei finito lì. Penso che oggi per un ragazzo sarebbe difficile ripetere il mio cammino. Una volta gli allenatori duravano di più e avevano più coraggio nel lanciare i giovani». Pecci, Zaccarelli, Claudio e Patrizio Sala, un centrocampo che farebbe bene anche oggi: «Loro tre grazie alla tecnica, io con l’aggressività». Cerci-Immobile come Pulici-Graziani, forse…: «Il paragone ci sta. Bisogna vedere se potranno continuare a giocare insieme in futuro e se avranno continuità di rendimento».

Su Ventura, tecnico del Toro: «Da tre anni porta avanti le sue idee: avere la possibilità di lavorare nello stesso ambiente per un allenatore è molto importante». Sulla gara di domenica: «Una gara molto equilibrata. Ventura e Mihajlovic se la giocano sempre: il Toro è molto più sparanghino nel leggere la partita, mentra la Samp è più spregiudicata. Entrambe le squadre adottano una tattica di attesa per poi ripartire in contropiede». Sulla salvezza della Samp: «Non ci saranno problemi – conclude Sala – con Mihajlovic ha imboccato la strada giusta e ha un vantaggio psicologico rispetto ad altre squadre. Mi sembra più compatta».

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