2014

Sakic e quel 16 maggio 1999: «Ho brutti ricordi. Trentalange…»

Pubblicato

su

E’ un Nenad Sakic incredulo quello che rilascia dichiarazioni alla vigilia di Samp-Bologna. Specie riguardo al fatto che, poche ore prima della gara, Alfredo Trentalange verrà premiato: «Quando ho letto che proprio sabato avrebbero premiato l’arbitro Trentalange a Sestri Levante, ho detto: «Non ci posso credere…». Certo che il destino è veramente incredibile. Ha aspettato quattordici anni per disegnare questa coincidenza, lui premiato a pochi chilometri di distanza da me, che ritrovo per la prima volta da sampdoriano il Bologna». Insomma, il vice di Mihajlovic non ha preso bene la notizia, anche perchè il suo nome è collegato tristemente a uno degli episodi più brutti della sua carriera calcistica.

Il 16 maggio 1999, in quel del Dall’Ara, la Samp vinceva 2-1 contro il Bologna e quella vittoria avrebbe potuto alimentare le speranze di salvezza blucerchiate. All’ultimo minuto, Sakic si scontra in maniera flebile con Simutenkov: il russo vola a terra e l’arbitro Trentalange fischia il calcio di rigore. La trasformazione di Ingesson fece naufragare le speranze della squadra di Spalletti, che Sakic ha incontrato molte volte: «Tantissime volte. E ogni volta che l’ho visto, ho riprovato la stessa sensazione di quel giorno là, una forte rabbia mista a un profondo dispiacere – commenta Sakic a “Il Secolo XIX” – L’errore di Trentalange è stato talmente assurdo e grossolano che non avevo nemmeno la forza di protestare. E’ l’unico ricordo che ho, perché poi per il resto è nebbia. Ho resettato tutto e non mi sono mai rimproverato nulla, perché il rigore non c’era, l’hanno visto tutti. So però perfettamente che sono cose che succedono, però sapevo anche che nel calcio prima o poi tutto ritorna…».

Quindici anni dopo quel pomeriggio di sofferenza, Sakic aiuterà dalla panchina: «Spero sinceramente di vincere questa partita. Innanzitutto perché è importantissima per la nostra classifica: vincendo, conquistremmo tre punti fondamentali nella corsa verso il mantenimento della categoria, staccando magari ancora un po’ di più le nostre diretti concorrenti – racconta il vice di Sinisa Mihajlovic – E poi sarebbe una soddisfazione speciale anche per me, spero vivamente di vincere domenica così non ci penso più. Non ho niente contro il Bologna, però quando nel 2005 la Samp pareggiò all’ultima giornata proprio al Dall’Ara e la squadra rossoblu retrocesse, mi fece piacere. Ma per una questione esclusivamente personale, legata a quel ricordo là».

Per altro, la retrocessione non è ancora andata giù a Sakic: «Non la meritavamo, era una buona squadra quella. Ricordo Pecchia, Laigle, in difesa avevamo quella roccia di Lassisi, c’erano Ortega e Montella… e anche Lee Sharpe, sì. Quando però ti iniziano a girare male le cose, poi diventa difficile metterle in ordine di nuovo e a noi, a un certo punto, iniziarono a girare male». Sakic sente ancora qualcuno di quella squadra: «Grazie ai social network sento ogni tanto Balleri e Franceschetti. Palmieri l’ho rivisto diverse volte a Belgrado, quando lui veniva per visionare qualche partita per conto del Parma. Spalletti? L’ho incontrato l’ultima volta cinque o sei anni fa a Bogliasco». Forse Trentalange di tutta questa storia, però, non sa nulla: «Infatti non lo se Sinisa è a conoscenza di quest’episodio. Però sicuramente prima di domenica glielo racconto…».

Exit mobile version