2014

Sakic: «Derby? Ho un bilancio positivo, continuiamo così»

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Nenad Sakic, collaboratore di Mihajlovic, è stato ospite a Studio Live, trasmissione in onda su Samp TV. Il serbo ha parlato del suo legame con la Samp, che non s’è mai interrotto: «Io qui avevo trovato un ambiente stupendo passando anni e brutti ma questa maglia mi è rimasta sempre nel cuore. Adesso sono felice di essere ritornato». Sakic ha poi parlato della rocambolesca partita contro il Bologna, pareggiata nei minuti finali: «Domenica scorsa siamo stati sfortunati, la partita era quasi vinta ma nel calcio succedono. Abbiamo dimenticato la partita col Bologna e da martedì ci stiamo preparando per il Derby che è una partita importante ma vale comunque sempre tre punti. Orario? Per noi non è facile preparasi perché ora stiamo preparandoci per domenica, ma comunque alla fine a noi non cambia molto perché vogliamo fare di tutto per vincere».

Sakic ne ha giocati di derby, non solo con la Samp, ma anche col Partizan e con la maglia del Lecce (sfidando il Bari): «Il derby della lanterna è un derby bellissimo, ho fatto nove derby con un bilancio molto positivo: spero di continuare su questa strada. Ricordo ancora i tre derby su tre della stagione 2002/03». In particolare la sua esperienza in Italia è iniziata dopo la parentesi alla Stella Rossa: «Ho giocato tre anni nella Stella Rossa, vincendo molto. Per me è stato un onore indossare quella maglia. Poi nel ’97 avevo una certa età e volevo andare all’estero e l’opportunità arrivo dal campionato italiano, dal Lecce che accettai subito. C’era mister Prandelli e pur retrocedendo ho imparato molto: ho un bellissimo ricordo di quella esperienza. Poi l’anno dopo passai alla Sampdoria». 

Alla Samp, con Spalletti, non andò a finire benissimo: «Le aspettative erano alte, ma alla fine tutti sappiamo come andò, quel rigore inesistente a Bologna ci condannò alla serie B. La Sampdoria? Per un calciatore serbo era un punto di arrivo, c’erano già stati altri miei connazionali come Mihajlovic e tutti abbiamo sempre onorato questa maglia, che per me rimane la più bella del mondo». 

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