2013
Sagramola e l’addio a Bogliasco: «Necessario per crescere»
E così, come un fulmine a ciel sereno, ieri è arrivata la notizia dell’addio (molto probabile) a Bogliasco da parte della Sampdoria, Dopo aver ospitato gli allenamenti blucerchiati per tanto tempo, ora la società si sta guardando attorno. La conferma arriva proprio dall’a.d. blucerchiato, Rinaldo Sagramola: «Confermo che ci stiamo guardando intorno, perchè la nostra casa è diventata un po’ piccolina». Cogoleto appare essere la soluzione più quotata per la successione: «Abbiamo valutato diverse opzioni, al momento stiamo ragionando su tre opzioni – dice l’a.d. della Samp – le due di Cogoleto di cui avete scritto (nell’edizione di ieri, ndr), nel Golf Club e Pratozanino, la terza, l’attuale Bogliasco, ma rivoluzionando il contesto». Si suppone che una Bogliasco rivoluzionata sia l’ipotesi più economica: «Non è proprio così e non è soltanto una questione di soldi. L’area sulla quale sorge il “Mugnaini” è di proprietà comunale e quindi, quand’anche ce ne fosse la volontà, non può essere ceduta, ma solo data in concessione – spiega Sagramola, articolando il suo ragionamento – In poche parole, non saremo mai a casa nostra. Inoltre, avendo necessità di maggiori spazi per altri campi e per ampliare le strutture esistenti, dovrebbero essere ricomprese anche le aree già in concessione ad altre società (tre Campanili, Bogliasco e Tennis, ndr). A Cogoleto c’è un indubbio vantaggio che, acquistando i terreni, saremmo i padroni di casa e non è poco».
Per rifare Bogliasco, Sagramola espone le riparazioni di cui avrebbe bisogno l’attuale struttura: «Realizzare un quinto campo ed allargare le strutture: uffici, spogliatoi, palestre, etc. Servirebbe spotare il campo principale verso monte, modificare l’orientamento dei due attuali e spostare i campi da tennis – dice l’a.d. blucerchiato ai microfoni de “Il Secolo XIX” – In teoria è possibile, ci sono gli spazi sufficienti, ma c’è da mettere insieme tanti, troppi tasselli: oltre il Comune, appunto le varie società concessionarie. Capite bene che non è semplice». L’eventuale spesa, poi, è forse troppo esosa: «Difficile dirlo, comunque credo alta (sui 7-8 milioni, ndr), considerato che resteremmo sempre in affitto. Da qui la ricerca di altre soluzioni». L’affitto pagato oggi per i campi sembra già abbastanza alto: «Tra i due del “Mugnaini, realizzati a suo tempo direttamente dalla Samp, il centrale e quello superiore, e gli affitti dei tre impianti utilizzati dal settore giovanile, siamo sui 200mila euro l’anno – confessa Sagramola – Oltretutto, considerando l’esiguità degli spazi, siamo costretti a mantenere magazzini e lavanderia a Marassi, con ulteriore aggravio di costi. La stessa palestra di Bogliasco è piccola ed insufficiente per le nostre esigenze».
Certo, un pizzico di nostalgia per Bogliasco – ormai sede storica – non potrà mancare: «Ovvio, al “Mugnaini” siamo affezionati, ma il punto è che non è più adeguato per soddisfare le esigenze di una società che vuole valorizzare sempre più il proprio patrimonio giovanile». Ci si chiede se il Comune di Bogliasco non possa dare una mano in tutto questo: «Il Comune è sempre stato al nostro fianco e a breve ci incontreremo per valutare la situazione – dice l’a.d. blucerchiato – Il punto è che non c’è solo il Comune con cui accordarsi. Ci sono le altre società concessionarie dei campi e poi, da ultimo ma non per ultimo, l’entità del canone di concessione. Non è semplice». Insomma, sembra tutto preparato per l’esodo a Cogoleto: «Non lo so, al momento stiamo conduccendo queste due trattative: una con la società proprietaria dei terreni del Golf, l’altra con Fitecna, società controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti che possiede Pratozanino». Quando si ipotizza un costo di cinque milioni di euro per i terreni, Sagramola glissa: «Non esageriamo con le domande…».
Sulle reazione del comune di Cogoleto: «Al Comune non credo dispiaccia che una società come la Samp valuti un investimento così a casa sua». Il numero di campi utilizzabili aumenterebbe effettivamente: «Sul Golf direi sei, a Pratozanino cinque più tutto il resto che serve: sede, foresteria, palestra, spazi e altro per l’ospitalità e l’accoglienza». Sull’opzione preferita, Sagramola non si nasconde: «Bogliaso per ragioni affettive, Pratozanino per la disposizione delle aree: è un punto più bello del versante e si presterebbe per uno sviluppo non solo sportivo». I tifosi, intanto, pensano che sia meglio investire su un bomber che su un centro sportivo: «Sono cose diverse, ma una non esclude l’altra: migliorando le strutture ed il lavoro a livello giovanile, potrebbe essere più facile costruirseli in casa i campioni – dice l’alto dirigente blucerchiato – La Sampdoria è una società moderna e, come tale, deve fabbricarsi i suoi calciatori e per riuscirci deve avere una fabbrica moderna ed efficiente». Il modello di centro sportivo a cui ispirarsi è ben presto detto: «Ne conosciamo molti e sappiamo bene quali siano le nostre esigenze, ad ogni modo non mancheremo di visitare quello di Vinovo della Juventus».