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SN24 – Rossini: «Ho detto subito sì al futsal. Sampdoria? La maglia va sudata»
Esclusiva SampNews24 – Dalla Sampdoria al futsal: la nuova avventura di Jonathan Rossini con la maglia blucerchiata
Jonathan Rossini e l’amore indissolubile per la Sampdoria. Dopo averne vestito la maglia tra Serie A e B, il calciatore svizzero ha deciso di accettare l’ennesima sfida della sua carriera sbarcando nel mondo blucerchiato del futsal. Un’avventura tanto complicata quanto soddisfacente, come lui stesso ha raccontato in esclusiva ai microfoni di sampnews24.com.
FUTSAL – «È stata una decisione veloce, un fulmine a ciel sereno. Non me l’aspettavo, mi ha chiamato il direttore sportivo Paoletti che mi ha proposto di entrare nel mondo del futsal con la Sampdoria. Non ci ho pensato su due volte, sono legato alla Sampdoria e a Genova. Qui ho sposato mia moglie, abbiamo avuto anche due bambini. Ringrazierò sempre la società perché mi ha fatto crescere come uomo e come calciatore. Ho colto l’occasione al balzo. Ero sceso nei dilettanti con la Lavagnese per stare in Liguria. A me piacciono le sfide, il presidente mi ha raccontato della squadra forte e dei nazionali presenti in rosa. È un mondo completamente diverso».
CAMBIAMENTI TATTICI – «Nel calcio a 11 marchi l’uomo e lo segui per tutto il campo. Nella costruzione del gioco il futsal è complicato, è uno sport tattico in continuo movimento. Entri in mezzo piano, poi scatti e così via. Io parto da ultimo centrale e posso trovarmi a fare il pivot. Ma non sono movimenti a caso, è tutta tattica».
PROMOZIONE IN SERIE A – «Già l’anno scorso eravamo forti, con giocatori di esperienza. Quest’anno abbiamo aumentato il livello, ci sono calciatori fisici e di gamba che hanno giocato in campionati professionistici, anche all’estero. Si sono alzate qualità e intensità. Sicuramente noi siamo una squadra forte, sulla carta siamo la squadra da battere. Ma la Serie A2 è difficile. Chiunque vede la maglia della Sampdoria ci mette qualcosa in più perché vuole fare bella figura. Ma noi siamo professionisti e mettiamo concentrazione in ogni allenamento. Siamo tra le squadre da battere, è vero, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo».
MISTER CIPOLLA – «Ci siamo trovati subito a livello umano, parliamo molto. Ho vissuto tanti spogliatoi nel calcio a 11, lui è giovane ma ha tanta esperienza. A livello personale mi ha dato tanto, mi ha sempre aiutato spronandomi a dare il massimo. Non mi ha mai abbandonato. Stare dietro a un ragazzo che non conosce i movimenti tattici del futsal poteva essere una perdita di tempo, ma Cipolla mi ha sempre sostenuto. È preparato, un maniaco. Conosce ogni giocatore, ci prepariamo bene per tutta la settimana. È un grandissimo allenatore e una grandissima persona».
SAMPDORIA – «Ci sono passato anche io, è una situazione complicata. I calciatori danno il massimo, ci sono situazioni difficili dove non fai risultato e subentra la paura, il pallone scotta. Serve un po’ di fiducia, una vittoria che ti dia la consapevolezza di essere forte. La Samp ha buonissimi giocatori e l’allenatore giusto. Non so che consigli dare, Stankovic ha un carattere forte. Ci vogliono risultati che possano aiutare, si vede che i ragazzi ce la mettono tutta. Ci sono periodi in cui gira tutto male. Il mercato? La squadra è equilibrata, in difesa Colley è uno fisicamente forte e veloce. In attacco c’è tanta esperienza, come a centrocampo. Non saprei dire cosa fare durante il mercato, penso che in campo serva soltanto una vittoria».
CESSIONE SOCIETARIA – «Non so cosa succede nello spogliatoio. In categorie inferiori, come in Serie C, ho vissuto problemi societari e non venivamo pagati per mesi. In quei casi esce il professionista, noi ce la mettevamo sempre di più. Chiudiamo la stagione e ognuno prende la propria strada. Non puoi finire una stagione con i sensi di colpa, devi fare giocare al massimo e poi, quando finisce l’anno, si apre il mercato. Finché sei un giocatore della Sampdoria devi onorare la maglia, va sudata anche in ogni allenamento».
TIFOSI – «Contestazione? Dispiace vederli così. In Serie B andavamo male, abbiamo avuto contestazioni. I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra, mi dispiace per loro e per la situazione societaria».