2013

Rossi non ha dubbi, i tifosi sì: Romero spacca la tifoseria

Pubblicato

su

I tifosi lo avevano accolto come un vero campione, credendo di poter avere tra le loro fila un fuoriclasse nel ruolo, un portiere assolutamente esagerato per la Serie B. Ma il percorso di Sergio Romero alla Sampdoria, in questi 2 anni, è stato piuttosto altalenante, al punto da arrivare a spaccare completamente la tifoseria, tra chi preferirebbe addirittura Da Costa titolare e invoca a gran voce la cessione dell’argentino e altri supporters che invece sostengono come il portierone albiceleste sia un degno “numero 1” per i blucerchiati, potenzialmente ancora più forte del miglior Storari.

La ragione, come spesso accade, sta nel mezzo. Perché se l’albiceleste non percepisse l’ingaggio più alto di tutta la squadra e non fosse il quarto estremo difensore più pagato della Serie A, molto probabilmente i malumori dei tifosi sarebbero stati decisamente ridimensionati. Ma da grandi ingaggi derivano grandi responsabilità e di conseguenza l’esasperazione e i mugugni di molti non sono così campati in aria. C’è però da essere onesti e ammettere che è più facile ricordarsi della papera che dell’intervento positivo, perché mettendo a confronto il rapporto minuti giocati/reti subite di Romero con quello di Federico Marchetti, probabilmente miglior estremo difensore della passata stagione, emerge come affidandosi ai semplici numeri, i due abbiando avuto un rendimento piuttosto simile: 32 partite giocate per l’argentino, 10 a rete inviolata per un totale di 39 gol subiti. 31 le presenze invece per il laziale, 11 partite senza subire gol e 37 reti totali subite dal nazionale italiano.

E allora che cosa desta maggior fastidio e insofferenza in quella parte di tifosi che non sopporta l’argentino? Una presunta superficialità e il suo apparire piuttosto avventato negli interventi, un apparente menefreghismo per ciò che riguarda le sorti del club, messo semrpe in secondo piano rispetto alla nazionale. “Problema”, quest’ultimo, che riguarda la maggior parte dei giocatori sudamericani, per cui la nazionale ha importanza quasi assoluta. Ancora a inizio mese scoppiò l’ennesima bufera mediatica attorno al Chiquì, operatosi agli occhi senza avvisare né la Sampdoria né lo staff tecnico dell’Argentina. E ancora una volta i tifosi si schierarono a favore o contro il sudamericano, chi lo accusava di assoluto menefreghismo e chi invece minimizzava la portata del misfatto vedendo poco o nulla di strano nella sua scelta di operarsi senza avvisare alcuno.

Tuttavia, la cosa più sensata, senza lasciarsi andare troppo nel mugugno più becero o farsi prendere la mano nel giocare all’avvocato del diavolo, è, come spesso accade, affidarsi alle scelte dell’allenatore. Mister Rossi conosce i suoi uomini come nessun tifoso potrebbe mai fare e ha dimostrato la scorsa stagione di poter sovvertire le gerarchie senza porsi problema alcuno. E se anche l’anno prossimo Sergio Romero partirà titolare, non bisognerà fare altro che sostenerlo, come qualsiasi giocatore con la maglia più bella.

Exit mobile version