2013
Rossi, dalla Lazio alla Lazio: il cerchio è chiuso
Delio Rossi saluta e se ne va. Se ne va da dove aveva iniziato, quasi come i suoi undici mesi alla Sampdoria fossero un cerchio chiuso. 22 dicembre 2013: prima volta del tecnico di Rimini, discoccupato dopo l’esonero dalla Fiorentina ed i tre mesi di squalifica per il caso Ljajic, che succede a Ciro Ferrara. L’esordio, però, non è dei migliori: all’Olimpico di Roma il primo Doria targato Rossi esce castigato da un lampo di Hernanes.
A distanza di 325 giorni, 33 partite totali (32 se consideriamo che in Samp-Chievo 2-0 dello scorso anno c’era Limone in panchina), il cerchio si è chiuso da dove era iniziato. La Lazio infatti ha segnato il destino del suo ex tecnico. Questa volta, a differenza della prima, senza dargli la possibilità di una nuova sfida. Così ha voluto il destino, così ha voluto la Sampdoria.
Delio lascia, i tifosi rimpiangono. Questa volta il cambio è patito, anche se i numeri non danno ragione al lavoro fatto. 33 panchine totali in 11 mesi a fronte di 8 vittorie, 11 pareggi e 14 sconfitte. In queste prime dodici giornate, in particolare, le sconfitte superano già quelle della gestione Rossi del 2012/13 in quasi il doppio delle partite (21).
«Ringrazio inoltre tutta la gente che vuole bene a questa squadra e che esorto a stare vicino ai ragazzi». Le ultime parole di Rossi da sampdoriano sono per i tifosi. La gente di fede blucerchiata lo saluta e lo ringrazia, proprio come fede al termine della finale di Coppa Italia persa dalla Sampdoria contro la Lazio, nell’ormai lontano 14 maggio 2009.