2013
Rossi al CdS: «Da Roma a Palermo, da Firenze a Genova..»
In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Delio Rossi ha voluto rivisitare le tappe più importanti della sua carriera e dare una valutazione sulla sua esperienza in blucerchiato. Una Samp rinata sotto la sua guida: « Sicuramente è tutto più facile quando la squadra ti segue al 100%; se abbiamo preso pochi gol nelle ultime partite, è proprio per questo motivo. Inoltre, il 3-5-2 sembra essere il modulo più armonioso con il nostro gioco. E’ vero che in passato avevo utilizzato la difesa a quattro, ma qui la situazione era diversa: non avevo gli esterni per il 4-4-2, mi mancava la mezza punta per il 4-3-1-2 e gli attaccanti non si adattavano bene al 4-3-3. Insomma, scelta obbligata; del resto, il 3-5-2 si sta diffondendo sempre più in Italia. Cosa manca alla Samp? Credo qualche gol, ma in poco tempo puoi dare una prima infarinatura; per assorbire in modo completo il mio gioco, ci vorrà più tempo. La quota-salvezza credo sarà fissata a 40 punti, ma – ad esempio – alla mia Atalanta non bastarono (stagione 2004/2005, ndr).. »
Rossi fa considerazioni importanti sul rinnovo di contratto: « Mi sono legato a questo ambiente tanto da sentirmi molto responsabilizzato; lo vedo negli occhi dei tifosi e dei dirigenti. I contratti hanno una certa durata, ma – quando un ambiente ti conferisce certe responsabilità – mi sento legato “a vita”; abbiamo un contratto fino a fine stagione in modo che la società sia libera di scegliere se sono la persona giusta per questo club, senza che si senta legata ad un pezzo di carta. Tuttavia, il mio futuro lo vedo a Genova. » Con il tecnico romagnolo, Icardi ha fatto il salto di qualità: « E’ un ragazzo come pochi: gioca in profondità, ha buoni mezzi fisici, velocità e tecnica. Mi viene difficile credere che abbia solo 19 anni.. tuttavia, deve ancora maturare e spero che lo farà con noi. Deve imparare anche a convivere con le voci di mercato; se non migliorerà a causa di queste ultime, vorrà dire che non era pronto per certi palcoscenici. » Rossi spende due parole anche per Palombo ed Eder: « Angelo si è adattato benissimo, così come io ho pensato che fosse adatto al ruolo: dietro ci serviva qualcuno che avesse capacità di palleggio e ci permettesse un buon giro palla, perciò Angelo è l’uomo giusto. Su Eder posso dire che lo aspettiamo, anche se il problema familiare ha la precedenza sul calcio. »
La Samp affronterà una Roma orfana di Zeman, il boemo così calcisticamente importante per Rossi: « Mi è sembrato tutto così strano, anche perché era la prima volta che firmava un biennale. Purtroppo, non ho gli elementi per giudicare, ma mi dispiace: sono stato capitano del suo primo Foggia, oltre che tecnico delle giovanili mentre lui portava la squadra in A. Ho rubato qualcosina da lui. La Roma è una compagine interessante, con molti buoni giocatori; non dico chi temo di più, altrimenti segna domenica.. Sul periodo di Roma, ci sono molti ricordi: La Lazio mi ha fatto vivere derby particolari, ma spero di avere qualche ricordo di questo tipo anche con la Sampdoria. Per Totti, provo un grande rispetto e credo sia il più grande giocatore italiano in attività, visto la professionalità che ha. »
Rossi concede anche una panoramica sulla Serie A: « La Juventus è favorita per lo scudetto; se i bianconeri non lo vinceranno, potranno solo incolparsi per averlo regalato alla concorrenza. Se Stramaccioni e Montella, così giovani, sono già tecnici di grandi squadre, è anche a causa della crisi economica; tuttavia, entrambi sono bravi: in particolare, mi piace Montella. Il Milan, con Balotelli, potrebbe volare: credo che il terzo posto non sia impossibile per i rossoneri. Se mi sono mai arrabbiato come Conte? No, tendo a tenermi tutto dentro; semmai, mi arrabbiavo non per il singolo errore, ma per il metro usato durante la gara. » Vedendo Montella, Rossi prova qualche rimpianto per la sua avventura a Firenze? « No, sono stato trattato benissimo e la dirigenza avrebbe comunque cambiato tutti quei giocatori. Sulla vicenda-Llajic, non ho rimpianti: su di me sono stati dati molti giudizi sommari, ma io non ho problemi con il ragazzo. » Chiusura con un sogno: c’è un giocatore che Rossi non ha allenato, ma che avrebbe voluto nella sua squadra? « Sì, ma ha smesso: Pavel Nedved. Era un centrocampista completo e non sbagliava mai le partite importanti. »