Romagnoli: «Siamo una squadra fortissima; amo i motori e sogno la carriera di Nesta» - Samp News 24
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2014

Romagnoli: «Siamo una squadra fortissima; amo i motori e sogno la carriera di Nesta»

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Il calcio è cambiato, difficile trovare una selva di diciassettenni in una squadra di Serie A al giorno d’oggi. Ma Alessio Romagnoli sta dimostrando che ad “appena” diciannove anni si può essere ancora decisivi nel calcio dei grandi, dove contano testa e talento, non la mera età anagrafica. Quattro mesi alla Sampdoria e già sei presenze staccate condite da un gol il bilancio del “nuovo Nesta” – così come lo ha definito Mihajlovic -, che forse troverebbe già ora spazio nella squadra detentrice del cartellino, la Roma, orfana di un difensore centrale di peso, considerato l’infortunio che fino ad ora ha tenuto lontano dal campo Castan. 

«Penso che Mihajlovic si possa lamentare di un giovane perchè non ha problemi a far giocare un diciottenne, diciannovenne – ha detto Romagnoli a TelenordVa messo dentro e se fa bene va fatto rigiocare, ma purtroppo in Italia non è sempre così. Se il mister mi dovesse dare altre chance e se dovessi continuare così l’anno prossimo potrò tornare a Roma oppure andare ancora in prestito. Alla Nazionale non ci penso, è solo un sogno ma penso sia troppo presto». 

Solidità. Come fermare una corazzata come la Roma? «Abbiamo dato retta al mister – confida il numero 5 della Sampdoria – Abbiamo fatto un buon pressing, siamo stati molto aggressivi e ci siamo chiusi bene quando loro ripartivano. Siamo una squadra fortissima, siamo molto bravi. Adesso iniziano le partite che contano e ci saranno tre sfide che ci diranno dove possiamo arrivare però se continueremo così potremo arrivare lontani». Il segreto della solidità difensiva? «E’vero che si parte dagli attaccanti per difendersi. Gli attaccanti sono i migliori difensori. Quando inizia l’azione degli avversari, loro vanno a pressare ed è più facile per noi quando li fermano davanti e poi noi siamo i primi attaccanti». 

Ricordi e confronti. «Ho visto i miei ex compagni di squadra prima della partita. Abbiamo parlato un po’, poi quando si entra in campo passa tutto, sono tutti avversari e prima della partita sono tutti amici. Al termine mi hanno fatto i complimenti, Totti mi ha fatto un in bocca al lupo e altri mi hanno chiesto come mi trovo qui e gli ho detto che mi trovo molto bene. Garcia l’ho visto di sfuggita, mi ha detto “bravo” e basta». Tre allenatori di grande personalità, ma chi si arrabbia di più? «Mihajlovic è forse quello che si “incazza” di più, anche Garcia se la prendeva, dipendeva da come giocava la squadra. Zeman penso sia quello più tranquillo. Sono tutte e tre brave persone».  

Rapporti. «Gastaldello è una persona fantastica, sin dall’inizio mi ha aiutato negli allenamenti, non solo lui ma tutto il gruppo. E’impegnativo essere paragonati a Nesta, mi fa molto onore, ora penso a fare bene, un giorno se farò bene riuscirò a diventare come lui. Ferrero? «Lui mi vuole molto bene, mi tratta come un figlio. Sono romano come lui e ed è molto affettuoso con me. Mi parla sono in dialetto romano. Leggo i suoi tweet quando i miei amici me ne mandano qualcuno oppure su qualche pagina di facebook, non ho twitter e non leggo queste cose».

Passioni. «A me piacciono tanto i motori. Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il pilota di macchine o di moto, è una passione che è nata fin da bambino. Su due ruote Valentino Rossi è quello che mi piace di più di tutti mentre in Formula Uno Alonso, Raikkonen, ai tempi Schumacher».  

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