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Rigore su Ramirez, che errore: il Var non doveva intervenire

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Le regole sono molto precise: il Var può intervenire solo in caso di errore chiaro da parte dell’arbitro. E quello di Irrati non lo era

Nel secondo tempo della partita giocata contro la Roma, la Sampdoria avrebbe anche avuto la possibilità di pareggiare i conti. Sul risultato di 1-0 per i giallorossi, infatti, il contatto in area fra Gaston Ramirez e Kostas Manolas era stato giudicato dall’arbitro Massimiliano Irrati da rigore. A quel punto, come noto, è intervenuto il responsabile Var Gianluca Rocchi – arbitro di Sampdoria-Torino la settimana precedente -, richiamando il collega e invitandolo a rivedere il contatto al monitor per tornare sulla sua decisione. Irrati, questo lo si è visto bene in diretta, non aveva avuto alcun dubbio nell’indicare il dischetto, e dunque aveva giudicato in piena coscienza di quello che era stato lo svolgimento dell’azione.

Perché allora Rocchi ha richiamato Irrati? Facciamo un esempio. Sul rigore tolto alla Roma più avanti nel secondo tempo per fallo di Omar Colley in area, l’aver richiamato Irrati da parte del Var è stata una decisione corretta, perché l’arbitro avrebbe potuto non vedere, al momento dell’assegnazione del penalty, un leggero tocco di un difensore che cambiava traiettoria al pallone. In questo caso, infatti, era lecito pensare che l’arbitro non avesse sotto mano tutti gli elementi per maturare una decisione corretta. Ma nel caso di Ramirez, l’elemento era uno solo, il contatto. Contatto che Irrati aveva visto e che aveva giudicato punibile. Il Var, che dovrebbe intervenire solo in caso di errore grave, non avrebbe dovuto in questo caso interferire con la decisione dell’arbitro. L’errore, dunque, è stato di Rocchi, che non avrebbe dovuto richiamare il collega. E la Samp, in quel caso, avrebbe avuto la possibilità di pareggiare, giocando poi una partita diversa da quella che si è sviluppata dopo questo episodio.

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