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Samp, chiesta la prova tv per l’episodio Reina-Silvestre

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La Samp è arrabbiata dopo l’episodio che ha coinvolto Silvestre e Reina, portando all’espulsione del difensore blucerchiato. La società chiederà la prova tv: le parole di Romei

Così non va. «Molto spesso in Italia malizia e furbizia hanno un’accezione positiva, mentre in altri contesti sportivi è negativa, come secondo me andrebbero considerate». Il tempo non cancella la grande amarezza dell’avvocato Antonio Romei, consigliere personale del presidente sampdoriano Massimo Ferraro per la simulazione del portiere del Napoli, Pepe Reina (che ha ingannato l’arbitro Di Bello), costata sabato sera al San Paolo il secondo giallo e l’espulsione al difensore blucerchiato Matias Silvestre. Il club di Corte Lambruschini preannuncia ricorso contro l’attesa squalifica dell’argentino.

DIFENDO DI BELLO – Le parole riportate da “La Gazzetta dello Sport” sono nette: «Una premessa: gli errori dei direttori di gara fanno parte del gioco — spiega Romei — e dunque non vogliamo calcare la mano sull’arbitro. È una categoria che fa un lavoro difficilissimo, l’abbiamo sempre detto. Ci dà però fastidio la simulazione di Reina. Vogliamo la prova tv e perciò faremo ricorso contro la squalifica di Silvestre. Sul portiere del Napoli gli organi di giustizia sportiva valuteranno se e come agire. La sua condotta non ci riguarda».

STROOTMAN BIS – Romei fa riferimento a quanto avvenuto il mese scorso con il giallorosso Strootman nel derby romano, ma ciò che più gli interessa ora è dimostrare che «Silvestre è stato vittima di un errore in un episodio che tutti hanno visto. Leggeremo il referto arbitrale, Matias non ha interferito in alcun modo nel rinvio di Reina».

GIOVANI, NON SCIOCCHIMolto più duro di Romei nei confronti del direttore di gara era stato a fine gara Ferrero, ma Romei cambia ed allarga i termini della questione: «Abbiamo l’ambizione di andare verso un tipo di calcio all’inglese, si parla tanto di spettacolo e fairplay. L’errore del direttore di gara ci può stare, la VAR potrà anche aiutare, ma il discorso sarebbe più ampio. La Sampdoria è una squadra correttissima, che non protesta, ma siamo anche molto giovani e questo non deve diventare uno svantaggio. Ci siamo presi questo impegno sin dal nostro ingresso nel calcio. Già ai tempi della gestione di Mihajlovic, Sinisa mai parlava di arbitri. Sabato era una partita importante per il Napoli, c’erano tensioni e lo capisco, ma la nostra riflessione è sulla condotta antisportiva, bisogna educare i giocatori ad essere corretti in campo». In questo senso, Reina ha dato un pessimo esempio a tutti, senza timore di smentita.

PREGRESSO – Il malessere della Sampdoria è figlio anche di un pregresso che in simili momenti ritorna in mente e alimenta i rimpianti. Prima del Napoli, nello scorso settembre altre due sfide contro le grandi (Roma e Milan) si erano concluse fra i veleni a causa di episodi che avevano complicato la vita alla squadra di Giampaolo. All’Olimpico contro la Roma, dopo la maxi-­interruzione per pioggia, i blucerchiati finirono k.o. per un contestato rigore (contatto Škriniar-­Dzeko) realizzato da Totti nel recupero, mentre la gara successiva a Marassi con il Milan (successo ospite per 1-­0) fu annullato per fuorigioco un gol regolare a Barreto quando il risultato era ancora in parità. Malasorte, certo, ma questa giovane Samp che cresce (bene) si guarda indietro e al giro di boa scopre di avere quantomeno un ricco credito con la buona sorte. Basterà per tornare grandi?

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