2014

Regini: «Livorno, gara fondamentale. Con Mihajlovic nuovo approccio»

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Tra i banchi di scuola per un altro giorno: questa l’esperienza di Vasco Regini ieri, quando il terzino si è presentato davanti agli alunni della scuola XXV Aprile” di Sestri Ponente per una chiaccherata. Intanto, però, il giocatore blucerchiato pensa già al futuro e ricorda quanto è cambiato: «La mentalità è sicuramente cambiata, adesso siamo una squadra diversa e con un carattere completamente opposto a quello che avevamo prima. La psicologia che mister Mihajlovic ci ha imposto è vincente». La squadra rappresenta l’essenza del calcio dell’uomo di Vukovar: «Il nostro modo di giocare e di intendere la gara ricalca alla perfezione il modo di essere del mister».

Mihajlovic, del resto, non è mai stato uno che si accontenta: «Ci chiede sempre il massimo, vuole vederci migliorare ogni giorno e la sua filosofia è quella di attaccare, non di subire, di imporre il nostro gioco vounque andiamo e contro qualunque squadra – ripete Regini a “Il Corriere Mercantile” – La mia sensazione è positiva, credo che ci stiamo riuscendo anche abbastanza bene, ma cerchiamo di fare sempre meglio». Adesso tocca al Livorno: «Come ha detto il mister, la vittoria di Torino non dice niente e ha scarso valore se non diamo continuità domenica in casa nostra contro il Livorno. Per noi è un match importante, un vero scontro diretto perché gli amaranto sono una concorrente per la salvezza guardando con attenzione la classifica».

Insomma, diventa importante dare seguito alla striscia positiva iniziata con il Toro: «Se cominciamo a bissare la vittoria già da domenica, ci mettiamo in una posizione vantaggiosa per la corsa salvezza e possiamo dire di essere a pochi punti dal raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo posti». Con Delio Rossi, era un’altra storia, nella quale i tifosi hanno fatto sentire il loro disappunto: «Quando la Gradinata ti contesta e le cose non vanno bene, è dura giocare. Purtroppo e per fortuna, nel calcio ci sono i tifosi e quando ti senti fischiare è una cosa che pesa ancora di più. Non dovrebbe esser così, ma a volte succede. Non capiscono che a noi fa male e dobbiamo esser aiutati».

Quando un alunno gli chiede che squadra tifi, Regini sorride e risponde: «Mio padre era interista, ma io sto con la squadra in cui gioco: pensate che adesso tutto la mia famiglia tifa Sampdoria». I ragazzi chiedono ancora come Regini si senta con la squadra: «Bene, sono contento d’esser tornato qui. Ricordo che appena arrivato non filava tutto benissimo e il momento era difficile per me come per gli altri. Ma adesso con Mihajlovic sta andnado meglio – chiude il terzino blucerchiato – il vento è cambiato».

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