2015

Re e il mental coaching: «Il ritiro? Scelta giusta da parte di Montella»

Pubblicato

su

Nella vita fa il mental coach e attualmente è a Dubai per lavoro, ma Roberto Re non si è sottratto alle domande de “Il Secolo XIX” riguardo la Samp. La recente scelta da parte di Vincenzo Montella di portare tutti in ritiro a Torre del Grifo per preparare la gara contro la Lazio ha suscitato diverse riflessioni, ma il tecnico l’ha giustificata dicendo che è un modo per potersi conoscere meglio.

Secondo Re, Montella avrebbe fatto bene a prendere questa decisione: «Lo studente che prende quattro e deve arrivare all’otto si impegna da otto, ma prenderà ancora quattro per un periodo. Ci vuole pazienza. Montella non si discute: i risultati parlano per lui: si può discutere se sia da Juventus o da Barcellona, ma è un grandissimo allenatore». Ci si chiede perché stia faticando: «Era illusorio pensare che uno arrivi e in una settimana cambi tutto. Delle volte le botte di fortuna accadono, ma nella vita e nel calcio le cose vanno diversamente. E comunque in nessuna azienda del mondo si chiede a un manager di cambiare tutto in tre settimane».

Il ritiro vicino Catania serve a preparare la gara contro la Lazio, ma non solo: «C’era bisogno di andare nel posto più lontano possibile: l’ambiente è troppo negativo e c’è bisogno di allontanarsi per ritrovarsi. Considerate che da quando ci sono i social network i giocatori sono molto più influenzati: non tutti, ma sono ragazzi giovani e non tutti strutturati dal punto di vista caratteriale. Basta un attimo per esaltarli e un altro per abbatterli». Re dà la sua ricetta: «Un bravo allenatore dev’essere anche un bravo educatore. I doriani sono passati da una gestione rilassata di Zenga a una più esigente da parte di Montella: a molti viene chiesto di più. Magari sono contenti, ma può anche venir fuori la paura di non essere all’altezza».

Exit mobile version