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Ranieri: «Mi dispiace per Adrien Silva. Futuro? Ecco cosa penso»

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Claudio Ranieri, sulle onde di Radio Uno, ha fatto una disamina sulla Sampdoria, sul futuro e sulla situazione del calcio italiano

Claudio Ranieri, ai microfoni di Radio Anch’io sulle onde di Radio Uno, ha fatto il punto sulla Sampdoria dopo il pareggio contro il Milan. Le dichiarazioni sul futuro, sulla Serie A, la Juventus e il rapporto con Massimo Ferrero.

IMPRESA CON IL MILAN  «È stata una bella partita. Gagliarda. Siamo andati vicino a vincerla. Peccato aver giocato con l’uomo in meno alla fine».

ADRIEN SILVA – «Espulsione? Eh eh, cosa gli ho detto… Avevo detto a tutti gli ammoniti di non fare entrare ruvide. Dispiace che lui che è molto esperto è incappato in questo errore. Non dico di comprenderlo, ma bisogna accettarlo».

SIPARIETTO DONNARUMMA – «Stava cercando di dare indicazioni “è fallo, è ammonizione”. Allora a fine primo tempo ci siamo avvicinati e gli ho detto che dovevano dargli un fischietto».

QUAGLIARELLA – «Ha numeri incredibili, certamente. Fabio è un vero capitano, un giocatore immenso. Quagliarella ha dimostrato ampiamente il suo valore anche a San Siro. Europeo? Questa decisione spetta a Mancini. Lui sa che tipo di gioco vuole per la squadra. Il fatto di averlo chiamato a 38 anni è una grande soddisfazione per Fabio. Se poi dovesse chiamarlo davvero sarebbe tanto bello per Quagliarella».

GRUPPO ETEROGENEO – «È esperienza. Gli inglesi non hanno bisogno di essere troppo motivati mentre per i sudamericani hanno necessità di quel tipo di carica».

RINNOVO – «Quando sono stato chiamato dalla Sampdoria era un momento molto particolare con lo spettro della B. E ce l’abbiamo fatta. Quest’anno era salvarsi senza soffrire e ci stiamo piano piano riuscendo». 

FERRERO – «Ho avuto sempre buoni con tutti i presidenti. Massimo rispetto reciproco».

STADI VUOTI – «Una cosa dura, partite un po’ asettiche. Devo ammettere anche che noi siamo stati un po’ aiutati. Molti giocatori giovani se sbagliano con il pubblico possono avere delle risposte negative, ma così è stato più facile, anche per noi allenatori. Forse Ceferin sta cercando di forzare un pochettino i tempi. Ma il calcio ha sicuramente bisogno del pubblico. Trovare la soluzione giusta non spetta a me».

FESTINO JUVENTUS – «Io scuso i giocatori della Juventus perché stanno sempre insieme. Sicuramente è sbagliato, ma io non li avrei esclusi».

CALCIO NEL FUTURO – «Porte più grandi? Forse bisognerebbe adeguarsi anche al cambio di statura degli atleti. Prima i giocatori erano più bassi e meno fisicati. Adesso parliamo di portier di quasi due metri. Forse si potrebbe fare le porti più grandi. Regole come fuorigioco e altre da cambiare? Io voglio stabilità. Sono molto franco su questo».

PROSSIMA PANCHINA – «Vado avanti a stimoli».

ALLENATORI – «Mi piace Stroppa, anche se è stato esonerato dal Crotone. Mi piace Italiano. Poi bisognerà vedere il grande salto. Se andranno poi in grandi squadre lì sarà la verità. Sarri e Allegri? Torneranno e faranno bene. Pirlo? Agnelli ha puntato su di lui e bisogna sostenerlo perché devi mettere in conto anche queste cose qua».

CAOS ROMA – «Prima di tutto bisogna dire che la Roma ha più punti della scorsa annata. Vero è che si pretende sempre di più. Non so quali fossero gli obiettivi di inizio stagione e comunque bisogna vedere come finisce considerando anche l’Europa League».

RAZZISMO  – «Caso Valencia? Sembra davvero impossibile tutto questo. Non so se sia stata una cosa scappata per offendere o per essere razzismo. Noi addetti ai lavori non dobbiamo cadere in queste cose. Questo è davvero triste».

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