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Ranieri: «Rivoglio la mia Sampdoria. Torino come noi» – VIDEO
Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria, ha parlato in vista del match di Serie A contro il Torino: le sue dichiarazioni
Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria, ha parlato in vista del match di Serie A contro il Torino.
REAZIONE – «Dimentichiamoci della Coppa Italia, adesso dobbiamo saper reagire. Ci attende un avversario che come noi è alla ricerca di punti. Dopo tre gare positive, abbiamo fatto il passo più lungo della gamba. Voglio rivedere la Samp che conosco: meno bella e più pratica e con quella mentalità che ci ha permesso di uscire dal guado l’anno scorso».
GIAMPAOLO – «Era normale che il Torino impiegasse un po’ di tempo per memorizzare i principi tattici del nuovo allenatore. Fanno girare palla velocemente con uno, massimo due tocchi e quando si va in pressione è molto difficile rubargli palla. 10 o 12 giocatori miei hanno giocato con lui, lo conoscono perfettamente. Noi dovremo giocare una partita accorta, senza permettere loro di giocare in profondità. Dobbiamo stare attenti alla loro verticalità, a come costruiscono.»
MOMENTO – «Siamo in un momento delicato perchè avevamo fatto male all’inizio e poi bene: quando io dicevo “40 punti” qualcuno pensava già di andare oltre. Abbiamo voluto fare un passo più lungo e non eravamo preparati».
DERBY – «Abbiamo giocato bene per un’ora, abbiamo creato occasioni da gol, ma alla fine ne abbiamo fatto solo uno e subiti 3: cosa che facevamo noi l’anno scorso, lasciavamo la squadra avversaria giocare e poi mettevamo noi la palla in rete. Dobbiamo tornare a giocare con quella determinazione senza tanti fronzoli: si va in campo e si lotta con il coltello tra i denti, dobbiamo tirare fuori il risultato».
RECUPERI – «Adesso vediamo: Colley non credo si riesca a recuperare, mentre Quagliarella probabilmente sì: lasciatemi domani che è ultimo allenamento per poi decidere».
CRITICHE – «Giusto che ci siano le critiche, quando non ci sono i risultati bisogna sempre analizzare bene le cose: noi le abbiamo analizzate dentro di noi. Dico sempre che soltanto con il lavoro se ne viene fuori, com’era l’anno scorso. Ecco, sul lavoro non posso dire nulla ai ragazzi, fanno veramente tanto, lo fanno bene, con passione e con orgoglio».