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Ramirez, la Premier è un lontano ricordo: che rinascita alla Sampdoria
Ramirez, l’avvio con la Samp è scintillante: dopo anni bui passati in Inghilterra, l’uruguagio torna in Italia e si riscopre un fattore determinante
Le prime due vittorie in campionato di questa Sampdoria, a guardare il tabellino dei marcatori di entrambe le sfide, portano un nome e un cognome precisi, quello di Fabio Quagliarella. L’attaccante stabiese ha segnato ben tre reti in due gare, confermandosi pedina fondamentale nello scacchiere tattico del tecnico Giampaolo. Ci sono però altri giocatori che, senza apparire decisivi se ci si ferma ad una fredda lettura dei marcatori, sono risultati invece assolutamente fondamentali per indirizzare le prime gare della Samp. Tra questi non c’è dubbio che vada posto Gaston Ramirez: l’uruguagio, arrivato a Genova nemmeno un mese fa, è entrato immediatamente – a ragion veduta, a vedere le sue prestazioni – nelle grazie di Giampaolo fin dal primo impegno di campionato contro il Benevento, assurgendo al ruolo di protagonista assoluto sulla trequarti. Del resto, se non ci si sofferma al mero dato dei gol, si vede quanto Ramirez sia stato decisivo in queste due partite: alla prima l’assist per il 2-1 di Quagliarella con un delizioso filtrante, alla seconda il tiro non trattenuto da Sportiello da cui è nato il vantaggio di Caprari e il cross messo giù da Quagliarella, che ha fruttato poi il rigore per il provvisorio 0-2.
Oltre a ciò, Ramirez è sempre stato, soprattutto a Firenze, nel vivo del gioco, distribuendo continuamente palloni invitanti – delittuoso, in tal senso, l’errore di Caprari, mandato in porta a inizio ripresa proprio dall’uruguagio -, giocando il pallone con intelligenza ed eleganza. A vedere il Ramirez della Premier League, quello che ha giocato con le maglia di Southampton, Hull City e Middlesbrough, spesso spaesato, male inserito in un calcio molto fisico che poco spazio lascia all’estro, c’è da chiedersi se si tratti del medesimo giocatore. Certamente la scelta di trasferirsi in Inghilterra non ha pagato per il classe ’90, il quale, tornando in Italia, sembra aver finalmente riabbracciato un tipo di calcio che gli permette di esprimersi al meglio. Bene per lui e bene per la Samp, che si frega le mani: sulla trequarti c’è adesso un giocatore che può realmente determinare le partite, che può risultare decisivo sui calci da fermo e può imbeccare gli attaccanti in ogni momento. Dopo l’addio di Fernandes, questo è davvero ciò di cui i blucerchiati avevano bisogno, e pazienza, a questo punto, se Ilicic ha scelto l’Atalanta: i tifosi della Samp sono – facile immaginarlo – ben più contenti dell’arrivo di Ramirez.