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Ramirez: «Niente calcoli per la salvezza. La Sampdoria dovrà lottare»
A tutto Gaston Ramirez: «Abbiamo la consapevolezza che ci sarà da lottare. Salvezza? Dobbiamo dare il meglio gara dopo gara»
Gaston Ramirez ha parlato a La Gazzetta dello Sport a una settimana dal ritorno in campo della Sampdoria contro l’Inter. Ecco le parole del giocatore blucerchiato:
RESPONSABILITÀ – «Nel nostro gruppo in verità tutti sono stati presenti nei momenti difficili. Non solo io, ma qualunque compagno. La Sampdoria, adesso, non è la migliore, né la peggiore del campionato. Tutti noi, però, abbiamo la consapevolezza che ci sarà da lottare, con tante partite in pochissimo tempo, e servirà l’aiuto di tutti. Tredici partite in un mese e mezzo sono tante e quindi chiunque deve sentirsi importante. Anch’io cercherò di farmi trovare pronto, è sempre successo anche quando giocavo meno. I miei gol, però, sono il frutto del lavoro di tutta la squadra, dei compagni che mi mettono in condizione di farmi trovare pronto».
RIPARTENZA – «Nella storia del calcio un giocatore non è mai stato fermo due mesi, al massimo una vacanza poteva durare un mese e mezzo. E, comunque, quando ripartivi serviva tempo, non giocavi in campionato dopo un mese. Non sarà normale, servirà essere preparati soprattutto mentalmente, secondo me».
GOL NEL DERBY – «Eccome se lo ricordo… La stracittadina di Genova vale il derby di Milano, o quello di Torino, o una gara di Champions. In appuntamenti del genere anche il pubblico fa spettacolo. Il derby che verrà sarà un… allenamento ufficiale, io lo definirei così».
SALVEZZA – «Non siamo mai scesi in campo facendo calcoli, e non cominceremo certo ora. È stata dura allenarsi a casa a lungo, senza sapere se e quando saremmo tornati in campo. Dobbiamo solo cercare di dare il meglio in ogni partita».
RUOLO – «Ho parlato con il mister, gli ho detto che voglio dare una mano. Non importa il ruolo: mezzala, esterno, trequartista attaccante… Più posizioni riesci ad occupare, meglio è per te stesso, puoi leggere le partite da posizioni diverse».
RANIERI – «La fiducia del tecnico nei miei confronti è molto importante, io cerco in ogni partita di mantenere una qualità elevata ma questo è lo scopo anche di tutti quanti noi».
CONNAZIONALI – «Ci sentiamo ogni tanto per telefono, ma non c’è una vera e propria frequentazione. Avrei dovuto fare ritorno in Uruguay per Natale, ma mio figlio era troppo piccolo e abbiamo rinunciato. Non torno a casa ormai da un anno. Avrei dovuto fare rientro a fine maggio, ma con il rinvio della fine del campionato… Forse Godin è riuscito ad andare in Uruguay durante lo stop del campionato, Vecino invece no. Pure lui con i bambini…».
BARRETO – «Siamo molto amici, famiglie comprese. Avevamo un rapporto speciale, è un peccato per la squadra: oltre ad una grande persona abbiamo perso un professionista eccezionale. Per noi era un giocatore importante, ma le scelte personali devono sempre essere rispettate. Non ci resta che guardare avanti e augurargli il meglio».