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Ramirez, l’Atalanta ti teme: 77 minuti da incubo

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Sampdoria, Gaston Ramirez è il giocatore che più ha impressionato: tornato in Serie A, ha ritrovato molti avversari del passato. Ed è l’incubo dell’Atalanta dal 2011/12

Una delle rivelazioni di questa Sampdoria è sicuramente il nuovo trequartista, Gaston Ramirez. A vederlo giocare, ci si chiede come sia possibile che nessuna squadra di Serie A abbia pensato di riportarlo in patria negli anni in cui ha militato in Premier League. Ramirez non è solo un giocatore forte perché in grado di far girare la squadra, ma individualmente ha numeri importanti in termini di uno contro uno, dribbling, passaggi corretti e finalizzazioni. È un giocatore completo che fa reparto da solo. Un vero mal di testa per le difese, se messo in grado di giocare in modo ottimale, sia che attacchi la profondità o che arrivi a crossare sulle teste dei compagni di squadra. La Sampdoria, con lui in campo, ha cambiato passo: è qualitativamente più competitiva, offensivamente più pericolosa e in generale più sicura dei suoi mezzi. E pensare che l’uruguayano è arrivato in blucerchiato quasi per caso: se Josip Ilicic non avesse deciso in extremis di trasferirsi all’Atalanta, probabilmente ora Marco Giampaolo non potrebbe godere di questo magnifico giocatore.

Il prossimo avversario dei blucerchiati, che oggi riprenderanno la preparazione, è proprio l’Atalanta di Ilicic. Prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui l’ex Fiorentina avrebbe messo piede tra le mura del “Ferraris”. Dall’altra parte, gli avversari troveranno Ramirez, che fu un vero e proprio incubo nella stagione 2011/12. Il trequartista ha disputato solamente una gara contro la Dea – 77 minuti, per la precisione -, che però hanno determinato la debacle sportiva della squadra allenata all’epoca da Stefano Colantuono. In quei 77 minuti, Ramirez riuscì a procurarsi un rigore, poi realizzato da Di Vaio, segnare un gol e mandare in porta Loria per la terza marcatura del Bologna. Era sempre ottobre, e l’Atalanta si era portata in vantaggio dopo solo 7 minuti, ma sul finale del primo tempo e per quasi tutto il secondo – fino alla sostituzione -, in campo comandò Ramirez. L’auspicio è quello che la nuova stella del Doria sia di nuovo così decisiva come quando vestì la maglia del Bologna, diventando per una giornata la bestia nera dei bergamaschi.

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