2013

Quanta Sampdoria nel passato di Totti…

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C’è tanta Sampdoria nel passato più o meno recente di Francesco Totti, forse il più grande fuoriclasse ancora in attività del nostro calcio, ancora più grande perché partendo come numero 10 anomalo è stato in grado di seguire le due epoche del calcio che si sono avvicendate senza perdere un colpo.

Come detto inizialmente, tanta, troppa Sampdoria nel passato del re di Roma già dagli esordi: era il 16 dicembre 1993 quando Francesco, allora un ragazzetto, un pischello di 17 anni appena compiuti fece l’esordio da titolare in prima squadra, in una gara di Coppa Italia contro la Samp conclusasi a favore dei blucerchiati. E non dimentichiamo che a inserirlo nel giro dei grandi è stato un certo Vujadin Boskov… L’esordio in Serie A da titolare fu appena 2 mesi dopo, il 27 febbraio 1994 sempre contro i blucerchiati, che ancora una volta castigarono il Pupone e i giallorossi.

Due anni dopo l’evento che avrebbe potuto cambiare per sempre la carriera della più famosa bandiera del nostro calcio: l’arrivo di Carlos Bianchi sulla panchina del giallorossi. Il tecnico argentino non vede il diciottenne romano, Enrico Mantovani e Domenico Arnuzzo gli fanno l’occhiolino ma il deus ex machina Franco Sensi pose il veto alla cessione del fantasista dal talento cristallino, facendo invece terminare anzitempo l’avventura del tecnico in giallorosso.

Ma facciamo invece un salto ai giorni nostri: stagione 2006/2007, Sampdoria – Roma, la squadra di Spalletti strapazza i padroni di casa segnando 4 reti. E che reti: qualcuno ha definito l’ultima rete del numero 10 giallorosso come una di quelle con il più alto coefficente di difficoltà in assoluto, altri invece preferiscono evitare di perdersi in stupide definizioni, limitandosi ad applaudire al gesto tecnico.

E concludiamo con quello che forse è stato l’episodio più significativo, degli incroci tra Totti e la Sampdoria: 25 aprile 2010, Ranieri e Mourinho con le rispettive squadre comandano il campionato, l’attuale tecnico del Monaco guidava la Serie A con un punto di vantaggio sui rivali dello Special One. Alla trentacinquesima giornata il gusto della vittoria, del tricolore si faceva sempre più reale. Ma ci pensò Pazzini a rovinare la festa ai padroni di casa.

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